Enna. L’on.Elio Galvagno (PD) sul sito minerario di Floristella

Enna. Il responsabile di Confartigianato, Totò Puglisi, aveva dichiarato, newi giorni scorsi. che i quattro deputati regionali (Galvagno, Colianni, Leanza e Termine) avevano ignorato la penalizzazione del sito minerario di Flooristella. “Va bene il recupero del patrimonio minerario siciliano – aveva dichiarato Totò Puglisi – ma questo non significa dover cancellare l’esperienza e il patrimonio maturati a Floristella, perdendo il controllo gestionale in atto esercitato dalla Provincia e dai comuni di Enna, Adone , Piazza Armerina e Valguarnera”. “Vi è un ulteriore processo di spoliazione – prosegue Totò Puglisi – che, dopo tanti altri Enti e altri sotto attacco, vede adesso coinvolto il Parco Minerario di Floristella. Un ente che, dal ’91, anno della sua istituzione, ha già attuato diversi interventi di tutela dei beni tecnologici legati all’industria estrattiva dello zolfo. A cominciare da Palazzo Pennisi, il prestigioso manufatto del XIX secolo che, dopo un primo intervento di consolidamento strutturale, è stato inserito nel programma di finanziamento del “Pist Centro Sicilia” per il suo completamento e riuso quale museo della civiltà mineraria siciliana”. All’accusa rivolta ai quattro deputati regionali ha risposto immediatamente Elio Galvagno. “Il segretario provinciale della Confartigianato, Totò Puglisi – ha dichiarato Elio Galvagno – anzicchè lanciare anatemi, perché forse preso dalla calura estiva, farebbe bene a leggere con attenzione le carte e a non chiudersi nel solito provincialismo che tanto danno ha già fatto a questa nostra provincia”. Il parlamentare del PD e cofirmatario del disegno di legge n.603 di “istituzione del Parco geominerario delle zolfare siciliane” vuole fare chiarezza sull’argomento.
“Il decreto legge – prosegue Galvagno – inizialmente prevede il coinvolgimento di quattro province, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Palermo ed una dozzina di comuni.
Obiettivi del “Parco” sono la conservazione delle testimonianze storiche e culturali dell’attività mineraria, la tutela dei siti, la creazione di nuove opportunità di sviluppo e occupazione. Si vuole ragionare in grande e mettere in rete, sotto una unica regia, il Parco minerario Floristella-Grottacalda, il Museo regionale delle miniere di Agrigento, il Museo regionale delle zolfare di Caltanissetta, la miniera museo Cozzo Risi, il museo e parco archeologico industriale di Lercara Freddi, la miniera Trabonella e Giumentaro nella riserva naturale orientata di Monte Capodarso e tanti altri siti. Non mi sembra che tutto ciò sia poca cosa”.
“E’ forse meglio- ribadisce Elio Galvagno – creare almeno dieci musei, con dieci direttori, con dieci presidenti, con dieci consigli di amministrazione, con trenta revisori etc? Se poi pensare che la sede e il cuore pulsante del nuovo Parco geominerario siciliano sarà Palazzo Pennisi, nel cuore del Parco minerario di Floristella, è irrilevante, non siamo per nulla in sintonia con Totò Puglisi”.