A Lorenzo Ruberto di Troina il premio Angelo Musco per la poesia

Troina. Ma è proprio vero che i giovani d’oggi appartengono a quella categoria antropologica, che Giovanni Sartori cataloga come homo videns, che legge, scrive raramente e che si nutre di televisione e comunica con cono gli sms? Per fortuna, non tutti i giovani rientrano in questa categoria antropologica di homo videns, come dimostra il caso del giovanissimo poeta troinese, che vogliamo raccontarvi. Silvio Lorenzo Ruberto, 15 anni, studente della terza classe del Liceo Scientifico Ettore Majorana di Troina, ha vinto il Premio Angelo Musco, sezione letteraria poesia inedita, edizione 2010, istituito ed organizzato dal Comune di Milo in collaborazione con la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania. Quella di quest’anno è la quarta edizione del Premio Angelo Musco che, oltre alla sezione letteraria, ha anche la sezione teatrale. Lorenzo è un figlio d’arte perché Luigi Ruberto, suo padre, docente di Lettere al Liceo Scientifico Ettore Majorana di Troina, ha vinto nella edizione 2009 del Premio Angelo Musco per la sezione letteraria narrativa edita con il romanzo dal titolo “Incontri”. A contendersi il premio di quest’anno per la poesia inedita erano 47 i concorrenti. Su tutti ha avuto la meglio Lorenzo Ruberto che ha partecipato al concorso con una silloge di 8 poesie inedite dal titolo Gargoyle. Abbiamo chiesto a Lorenzo perché ha usato questa parola inglese, che indica un elemento architettonico delle grandi cattedrali medievali come Notre Dame di Parigi ed il Duomo di Milano, per dare il titolo alla sua raccolta di poesie. Il gargoyle è un elemento architettonico sporgente scolpito a mascherone o a testa di animale, spesso di fattezze mostruose, che è collocato in alto nelle grandi chiese gotiche e negli edifici pubblici talvolta come elemento puramente ornamentale ed in altri casi con la funzione di gronda. “Ho mutuato dalla simbologia medievale la parola gargoyle perché riassume la condizione di solitudine intellettuale del poeta. E’ una condizione intimorisce”, ci ha spiegato Lorenzo. E’ una condizione di vita condivisa da molti, anche se fa paura. Per la sua collocazione in cima agli edifici protesi verso l’alto, il gargoyle è la metafora di chi si trova talmente in alto da poter osservare la realtà circostante in tutta la sua interezza. La commissione, di cui facevano parte, tra gli altri, il prof. Mario Troppa, docente di Letteratura italiana presso l’Università di Catania, e l’assessore regionale al turismo Antonino Strano, ha proclamato Lorenzo Ruberto vincitore del Premio Angelo Musco – Sezione Letteraria Poesia Inedita – con questa motivazione: “Esempio di una poesia giovane che procede per metafore ed analogie….Gioco brillante di equilibri che sta a mezzo tra l’urgenza immediata dell’espressione ed il controllo delle emozioni e della forma”. Il premio di 300 euro è stato consegnato a Lorenzo il 7 agosto nel corso della serata di gala tenutasi nel teatro comunale di Milo e condotta da Salvo La Rosa.

Silvano Privitera

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