La tragedia di Euripide fu rappresentata per la prima volta nel teatro di Dioniso intorno al 413 a.C. ma resta sempre fresca e “moderna” nell’introspezione psicologica dei personaggi e soprattutto di quella zona grigia che si indovina alla base della decisione terribile di commettere, non solo l’omicidio di Egisto che appare “giusto” e voluto dagli dei, ma il matricidio di Clitennestra. La versione di Filippo Amoroso, abbastanza fedele al testo greco è stata ineccepibile e convicente se si esclude il finale, un po’ sottottono e narrativo, che perfino lo stesso Euripide aveva reso più vivace e drammatico (nell’accezione letteraria del termine).
Il cartellone di questa prima edizione del Circuito di Epicarmo è stato ricco e convincente tale da meritare che in futuro ne venga assicurata la continuità, nell’auspicio che gli spettacoli di questo e del circuito dei Teatri di Pietra possano finalmente diventare un occasione per il rilancio di Morgantina, con una accoglienza degli ospiti degna di questo nome, un’illuminazione della strada appena meno fioca di quanto non sia l’attuale -in alcuni tratti completamente buia-, una campagna di promozione pubblicitaria efficace nei tempi nei modi.
F. Ciantia