Aidone-Morgantina: é inevitabile lo scippo della “Venere”? Perché sì al Museo

Aidone-Morgantina. Come i guitti che si muovono in modo incomprensibile su un palcoscenico davanti ad una platea di sordomuti, gli attori nelle cui mani, purtroppo per tutti noi, sta il destino della collocazione della cosiddetta Venere, continuano a dimenarsi inutilmente e in modo veramente iimperscrutabile e inesplicabile!

La soluzione è sotto gli occhi di tutti tranne di chi non la vuole vedere.

Qualche mese fa il Consiglio Comunale di Aidone, su richiesta dell’Amministrazione, a sua volta sollecitata dalla Soprintendenza, ha deliberato lo stanziamento di 35.000 euro per adeguare i locali del Museo di Aidone alla sistemazione della Venere e degli Argenti. (http://www.vivienna.it/2010/07/05/aidone-consiglio-comunale-destina-35mila-e-per-museo-maggioranza-spaccata/ )  Che fine ha fatto questa iniziativa che richiedeva tempi brevissimi, considerato che la sala al Museo era ed è già disponibile? Lo si deve chiedere soprattutto al sindaco di Aidone e agli assessori  interessati che, una volta abbracciata questa soluzione, avrebbero dovuto perseguirla in tutti in modi e con tutti i mezzi. Questi sono i risultati di chi vuole giocare contemporaeamente su più tavoli e con più mazzi di carte! Come il famoso cane di fedriana memoria che porta in bocca un pezzo di carne ma per inseguire il cane riflesso nell’acqua, anch’egli portatore di un pezzo di carne, lascia andare il suo e, non riuscendo a prendere l’altro, resta digiuno, così i nostri eroi, a furia di inseguire i milioni che la sistemazione di San Domenico si preparerebbe a portare in Aidone, potrebbero farci rischiare di perdere la stessa “Venere”!

La soluzione del Museo è la più facile, la più logica e la più praticabile nei tempi ormai stretti in cui ci siamo ridotti. Viene da chiedere al Comune e alla Regione se credono che il flusso turistico esistente, previsto e prevedibile, è bastevole a coprire due sedi museali e un’area archeologica così ricca e vasta come quella di  Morgantina! I numeri di questa estate dicono di no.

La soluzione della collocazione nella sede di San Domenico era praticabile nel momento in cui se ne cominciò a parlare – ricordiamo la visita di Sgarbi nell’ottobre del 2007 che si disse entusiasta della chiesa di San Domenico e si fece promotore di questa soluzione…- ma adesso a pochi mesi dell’evento, quando a tutt’oggi non c’è neppure uno straccio di progetto, come può pensarsi che sia ancora possibile? Forse neanche se fossimo in America, in Germania o in qualsiasi altro Paese, dove una cosa cominciata ha una conclusione certa, sarebbe proponibile!

Certo sarebbe auspicabile riavere nella disponibilità della Cittadinanza la bellissima chiesa di San Domenico e il nuovo chiostro, sarebbe opportuno in tempi di crisi creare posti di lavoro, se pur precari, e far sì che una fetta di questa torta tocchi anche agli operai ed ai tecnici locali, sarebbe bello sognare un turista che arrivi al museo percorra la villa, visiti il vecchio centro storico fino al Castellaccio e vada a vedere i reperti a San Domenico e poi vada a Morgantina! Nessuno che abbia a cuore i destini del paese lo può negare!

Ma dall’altra bisogna soppesare le ottime ragioni per la soluzione Museo. Aidone dal 1984, per quest’ultimo quarto di secolo, ha potuto vantare l’unico Museo archeologico della Provincia che non è mai stato chiuso, se non per brevissimi periodi e per lavori ordinari (I Musei di Enna sono chiusi, quello di Piazza Armerina è ancora da venire, quello di Centuripe ha visto la luce solo nel 2000). Il Museo aidonese, molto interessante per comprendere e leggere Morgantina nei suoi tanti siti e nella sua lunga storia,  accogliente ed affascinante nella sua collocazione all’interno del cinquecentesco complesso conventuale dei Cappuccini, finora non ha avuto pezzi tali che da soli potessero attrarre i visitatori (oltre al ratto perpetrato dai tombaroli e dai trafficanti di reperti archeologici,  il Museo di Aidone è stato defraudato del tesoro di monete e di altri importanti reperti, che sono rimasti impigliati nelle maglie delle soprintendenze, e relativi musei, da cui dipendeva negli anni delle grandi campagne di scavi, dagli anni 50 agli anni 70, e questa è una causa che ancora nessuno sembra abbia voluto intestarsi!). L’arrivo degli Acroliti, degli argenti e della “Venere” lo renderebbero, come ha detto la Direttrice del Museo Salinas di Palermo in occasione  dell’esposizione del tesoro di Morgantina, “il museo più invidiato della Sicilia”, l’operazione contraria lo declasserebbe a semplice Antiquarium, ma il rischio più reale potrebbe essere, per ovvi motivi, non ultimi i costi di gestione, la chiususa definitiva.

Mi chiedo e chiedo ai responsabili preposti: ne vale la pena?

  

Faccio un appello a quanti hanno veramente a cuore il destino di Aidone e del Museo di fare un passo indietro, ripensare alla soluzione “San Domenico” riconoscendone l’impraticabilità, nei tempi brevi richiesti dall’urgenza dell’evento che accadrà tra qualche mese non tra qualche decennio, e mettere in atto una sinergia di intenti e di risorse ed energie per rendere il MuseoArcheologico di Aidone  il più dignitoso e accogliente possibile per ospitare capolavori di tanto pregio.

  

F. Ciantia