Iniziative a Troina volte a contrastare il fenomeno usura

Troina. Sul fenomeno dell’usura Tano Grasso scrisse un libro nel 1996 pubblicato dalla casa editrice Laterza con il titolo “Ladri di vita”. Nel libro Grasso racconta storie drammatiche di commercianti che, vedendosi negato il credito dalla banche, si rivolgono agli usurai al quali alla fine sono costretti a cedere la loro azienda. Il racket delle estorsioni e l’usura sono attività criminali intrecciate perché sono prevalentemente gestite dagli stessi gruppi mafiosi. Ma non sono solo commercianti a cadere nelle grinfie dei cravattai. Si raccontano anche casi di gente comune, di famiglie che, per ragioni diverse, non riuscendo ad arrivare alla fine del mese, vanno dagli usurai a chiedere soldi in prestito a tassi d’interessi impossibili da pagare. In quel libro, tra i tanti casi raccontati, ce n’è uno che ha come vittime una famiglia di troinese. Da allora in fenomeno dell’usura in paese è cresciuto se i consiglieri comunali del centrosinistra, che sono maggioranza in consiglio comunale, hanno deciso di proporre al massimo organo istituzionale di rappresentanza del Comune di Troina di approvare la mozione con la quale impegnare l’amministrazione comunale a promuovere iniziative volte a contrastare il fenomeno dell’usura. In particolare si vuole che il Comune preveda di fare azioni di monitoraggio del fenomeno, promuova d’intesa con le associazioni di categoria iniziative di informazione volte alle famiglie ed alle imprese e promuova con le forze dell’ordine iniziative di contrasto dell’usura. Dell’entità delle pratiche criminali di usura in paese non si ha un’esatta conoscenza. Non si sa quanti siano i cravattari e le loro vittime. In paese, però, se ne parla in toni molto preoccupati. Se ne parla sottovece di questo o di quello che si sta rovinando con i soldi presi a prestito dal quel tale che pratica l’usura. Alle associazioni di volontario che distribuiscono settimanalmente generi di prima necessità, come gli alimenti, si rivolgono un numero sempre crescente di persone. E non sono solo quelle che si sa che vivono in condizioni economiche e sociali al di sotto della soglia della povertà. “A prendere pasta ed olio e i soldi per le bollette della luce e dell’acqua vengono da noi chiederci i soldi anche perone che all’apparenza non vivono una situazione economica difficile disagiata”, ci confidano i volontari di un’associazione di volontariato. Sono molte le famiglie monoreddito che stentano a stare al di sopra della soglia di povertà. Se poi l’unico componente di una famiglia di questo tipo perde il lavoro, l’intera famiglia precipita sotto la soglia di povertà. La situazione si complica maledettamente, se la famiglia ha anche il mutuo da pagare per l’acquisto della casa o le rate alla finanziaria per l’acquisto dell’auto. Molte di queste famiglie possono essere tentate di rivolgersi agli usurai nell’illusoria speranza di risolvere i loro problemi.

Silvano Privitera