Leonforte. Alla Paim la gestione della Casa famiglia San Vito San Giovanni

Leonforte. Decisione definitiva quella presa dal liquidatore, dottor Carlo Di Marco, venerdì sera alla presenza dei rappresentanti sindacali, della Casa famiglia San Vito San Giovanni di Leonforte? Si direbbe di sì anche se una delle componenti sindacali, in questo caso la Cisl, rappresentata dalla segretaria di categoria Rita Mobilia e dalla rappresentante Rsa Teresa Muzzicato, ha preso atto  “delle decisioni del liquidatore e pertanto non ritiene indispensabile apporre alcuna firma” al documento che è stato sottoscritto non solo dal liquidatore  Carlo Di Marco, ma anche dai rappresentanti della Cgl, Sandro Pagaria, segretario di categoria, e Maria Messina, rappresentante Rsa della stessa Cisl. Ad inizio di riunione il liquidatore Carlo Di Marco, sciogliendo la riserva della settimana scorsa, ha comunicato che, anche a seguito del precedente incontro  con la proprietà, ha deciso, e ne aveva i poteri, di trasferire le maestranze, nel rispetto degli accordi già stabiliti, di affidare la casa famiglia San Vito-San Giovanni  alla Cooperativa Sociale PAIM di Pisa, ritenendo la stessa la ditta più adatta al superamento delle problematiche sino ad oggi affrontate. C’era una proposta abbastanza significativa da parte del presidente della PAIM che prevedeva la salvaguardia dei posti di lavoro  ed, inoltre, l’anticipazione di circa un mese di stipendio, tenuto conto che i 19 dipendenti della casa famiglia da circa 8 mesi non ricevono alcuna spettanza. La Cgil, attraverso Sandro Pagaria, ha preso atto della decisione del liquidatore ed ha chiesto con procedure d’urgenza il passaggio delle maestranze, in tempi molto brevi, alla Paim, al fine di assicurare la continuità lavorativa e retributiva. Le Cooperative sociali che si erano presentate per gestire la casa famiglia leonfortese erano tre, la Paim di Pisa, la Herbitense di Nicosia e l’Asmida di Aidone, il dottor Carlo Di Marco ha ritenuto più idonea per la casa famiglia di Leonforte, la struttura sociale di Pisa, una cooperativa nazionale, 500 persone tra soci lavoratori e dipendenti, qualificati e specializzati, che gestisce centri diurni, formazione professionale, residenze assistite e protette, case famiglie e asili nido con un comitato scientifico di valore assoluto. Ovviamente si spera, soprattutto per i 21 assistiti, che l’attività della casa famiglia riprenda il pieno ritmo nel più breve tempo possibile.