Caporalato e immigrazione clandestina. Dodici arresti tra Siracusa e Catania, anche un avvocato ennese

Nella notte scorsa, gli uomini della Digos di Enna hanno proceduto a collaborare i colleghi della Questura di Siracusa nell’esecuzione di una misura custodiale a carico di:

– Aldo Valtimora, classe 1975, residente in Siracusa, ma di fatto domiciliato ad Enna, nell’ambito dell’operazione di contrasto all’immigrazione clandestina (nella foto).

Gli agenti della Polizia di Stato della Questura di Siracusa, a conclusione di articolate indagini di polizia giudiziaria, avviate dagli investigatori della D.I.G.O.S. nel 2008, hanno eseguito 11 delle 14 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip del Tribunale di Siracusa, per i reati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, corruzione, falso ideologico in atto pubblico e violazione delle leggi sull’immigrazione.
Gli altri arrestati sono:
1. Abdur Rashid, classe 1981, residente in Catania, originario del Bangladesh;
2. Canto Sebastiano, classe 1986, residente in Avola;
3. Caruso Francesco, classe 1938, residente in Pachino (arresti domiciliari);
4. Fermo Angelo, classe 1959, residente in Pachino;
5. Floriddia Vincenzo, classe 1959, residente in Rosolini;
6. Gradante Francesco, classe 1959, residente in Rosolini;
7. Modica Pasquale, classe 1956, residente in Noto (arresti domiciliari);
8. Mohammad Ilyas, classe 1976, residente in Siracusa, originario del Pakistan;
9. Poidomani Luigi, classe 1961, residente in Rosolini;
10. Sanaullah Khan, classe 1977, residente in Pozzallo (RG), originario del Bangladesh;
11. Valtimora Aldo, classe 1975, residente in Siracusa.
Le altre due ordinanze di custodia cautelare sono state eseguite da altra forza di polizia.
Le suddette misure sono il naturale prosieguo della prima inchiesta (“Uomini e Caporali”) che portò all’esecuzione di 18 misure cautelari.
Gli ulteriori risvolti investigativi hanno consentito di accertare il coinvolgimento dei suindicati destinatari delle misure custodiali tra cui spiccano alcuni professionisti ed imprenditori, operanti in questa provincia ed in quelle limitrofe di Ragusa e Catania.
Gli arrestati procuravano falsi contratti di lavoro a cittadini extracomunitari che, dietro il pagamento di somme di denaro, ottenevano, falsamente, il presupposto per una successiva regolarizzazione sul territorio italiano.