Studenti Liceo Linguistico di Agira rivendicano diritto allo studio

Agira. Su richiesta dei rappresentanti di classe del Liceo Linguistico Martin Luther King di Agira, affollata assemblea straordinaria e urgente per fare il punto della situazione circa la grave e persistente crisi didattica, determinata dalla mancata nomina dei docenti di molte discipline curriculari, nei due Licei linguistici provinciali, che di fatto non stanno garantendo il regolare e puntuale esercizio del diritto allo studio degli studenti.
All’assemblea, oltre agli studenti, hanno partecipato rappresentanze di genitori, docenti e personale ATA.
Nel corso dell’incontro, i vari interventi hanno evidenziato il disagio diffuso, che condiziona negativamente lo svolgimento dell’attività didattica. In particolare, è stato rilevato la mancanza di un orario definitivo delle lezioni, che costituisce la premessa indispensabile per un efficiente ed efficace organizzazione dell’attività scolastica. Sono molti gli insegnamenti che non vengono garantiti: italiano, diritto, scienze, informatica, storia dell’arte, religione e l’insegnante di sostegno per l’alunna diversamente abile. Non c’è una classe dove il Consiglio sia completo. Il perdurare di questa situazione potrebbe avere delle conseguenze particolarmente negative per gli s tudenti delle quinte classi, che devono sostenere gli esami di maturità.
È stato messo in risalto l’atteggiamento responsabile, sia degli studenti, che hanno evitato sterili proteste, sia dei professori che, con notevole spirito di sacrificio e professionalità, hanno dato la loro disponibilità per ridurre il più possibile il disagio sopperendo alla mancanza dei docenti non nominati.
È stato, altresì, rilevato che, nonostante gli sforzi effettuati dalla Scuola e dall’Amministrazione provinciale, che ha inviato una nota al Dipartimento della Funzione Pubblica, al Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Ministero della Pubblica Istruzione e alla Corte dei Conti per la Sicilia, non si intravedono imminenti soluzioni concrete al problema.
Gli studenti, all’unanimità, decidono di organizzare, come forma di protesta, un orario flessibile, che prevede due ore di didattica ordinaria e due ore di autogestione, riservandosi di organizzare altre forme di protesta, qualora la situazione dovesse persistere. A questo punto la domanda fondamentale che si sono posti è la seguente: come mai gli organi Istituzionali interpellati dalla Provincia Regionale di Enna non rispondono ???.