Il viaggio, quello che la vedrà ritornare a casa, lo farà in nave. Una traversata oceanica molto costosa, ma soprattutto molto pericolosa. Con i suoi oltre due metri di altezza (esattamente due metri e venti) e il corpo di due materiali diversi, la Venere di Morgantina a marzo lascerà gli Stati Uniti, esattamente il Getty Villa Museum dove è attualmente, per essere restituita allo Stato italiano e da questo alla Regione Siciliana. Ed è proprio nella regione dove è stata scolpita nel V secolo Avanti Cristo, tra il 425 e il 400 avanti Cristo, da un discepolo diretto di Fidia che nascono i problemi non solo sulle tecniche più idonee per proteggerla dal tempo, dai turisti e dai possibili danni di un evento calamitoso come un terremoto, ma ancor prima per la sede dove collocare la statua. A contendersi la prima esposizione, al pubblico e dunque mediatica, sono la provincia di Enna, con in testa il museo di Aidone, e dall’altra parte la stessa Regione che attenendosi a un decreto dell’ex assessore regionale ai Beni culturali, Armao, dovrebbe esporre l’opera a Palazzo dei Normanni.
«Non posso entrare nel merito delle decisioni che verranno prese qui, una volta che la statua entrerà in Italia noi non saremo più responsabili – dice Podany -. Tuttavia da tecnico della conservazione, posso dire che occorre fare una scelta: stabilire dove collocare la Venere, ricomporre le tre parti in cui è stata smontata da parte del personale più qualificato ed essere coscienti che qualsiasi spostamento è un grande rischio».
Ma sono diverse le polemiche che accompagnano il rientro della Venere di Morgantina. Innanzitutto capire se e come esporla a Palazzo dei Normanni. Sono diverse le soluzioni prospettate: si pensa ad esempio di ricomporre la statua a Palermo, per poi smontarla e rimontarla nella sede definitiva (operazione che come ha sottolineato più volte Podany porta con sé notevoli rischi); oppure esporla nei suoi tre pezzi e ricomporla solo successivamente. Quest’ultima soluzione è quella voluta ad esempio dal museo di Aidone. A questa polemica si aggiunge anche un mistero: dove sarà effettivamente collocata la statua? Una ipotesi è la chiesa di San Vincenzo Ferreri, anche se a detta dello stesso direttore del museo di Aidone, Enrico Caruso, lavorando giorno e notte e in tempi strettissimi non sarà pronta prima di aprile 2011. La Venere arriverà però già a marzo. “L’unica sede che ho visitato è il museo di Aidone – ha commentato Podany -. Non ho altri termini di paragone, ma se è un museo, ritengo abbia le carte in regola per ospitare l’opera”.
Elisabetta Cannone La Sicilia/Cultura Venerdì 15 Ottobre 2010 pagina 24