Leonforte. Operazione Granfonte: Dichiarazioni di innocenza e di silenzio

Leonforte. Dichiarazioni di innocenza e dichiarazioni di silenzio negli interrogatori degli arrestati nel corso dell’operazione antidroga “Granfonte”, eseguita dal Nucleo operativo dei carabinieri della compagnia di Enna. Rossella Ferragosto, 23 anni, l’unica donna del gruppo, convivente di Roberto Mingari Favvento, coordinatore del gruppo, posta agli arresti domiciliari, ha dichiarato di non entrarci per niente nella detenzione e spaccio di droga, ha ribadito di non avere mai avuto niente a che fare in questa vicenda. La ragazza, difesa dall’avvocato Ones Benintende, ha parlato per circa mezz’ora con il Gip, proclamandosi innocente. Ha risposto anche Roberto Mingari Favvento, cercando di chiarire la sua posizione. Pierangelo Buono, 27 anni, difeso pure dall’avvocato Ones Benintende, invece, s’è avvalso della facoltà di non rispondere. Per lunedì, invece, è previsto l’interrogatorio di Roberto La Delfa, studente, 27 anni, detenuto ai domiciliari a Genova. Da lunedì prossimo, inoltre, probabilmente ci saranno altri interrogatori, ma anche le risposte ai ricorsi al tribunale della Libertà. L’ordinanza del Gip De Marchi passerà ad un primo esame sulle sue decisioni da parte del tribunale del riesame. Il ricorso è stato presentato dall’avvocato Antonio Impellizzeri, difensore di Angelo Monsù, operaio di 41 anni che si trova ristretto nel carcere a Nicosia dal marzo del 2008, quando fu arrestato sull’autostrada Catania-Palermo con 41 grammi di cocaina. Angelo Monsù già si è avvalso della facoltà di non rispondere, al pari di Gianfranco Marsiglione, 34 anni, difeso dagli avvocati Gaetano Grassia e Gisella Marsiglione. A Pistoia sarà interrogato, invece, Antonino Sanfilippo, ritenuto il fornitore ufficiale del gruppo leonfortese, che era stato arrestato a Montecatini. Antonio Sanfilippo viene difeso dall’avvocato Massimo Bellini. Silenzio, invece, sull’interrogatorio di Salvatore Scuderi, l’altro “fornitore” del gruppo, al quale però non è stato addebitato il reato di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di droga. Salvatore Scuderi viene assistito dall’avvocato Antonio Fiumefreddo del foro di Catania e si trova ristretto nel carcere di Catania.