Nasce a Troina l’Associazione ‘Responsabilità Civica’

Troina. Deve esserci una certa insoddisfazione negli ambienti del centrodestra locale per come vanno le cose dell’amministrazione comunale. La manifestazione più eclatante di questo disagio del centrodestra locale c’è stata alcuni mesi fa con la fuoriuscita dal gruppo consiliare dell’Udc del consigliere Alfredo Di Muni, in rotta con il suo partito e l’amministrazione comunale Costantino di centrodestra. Insoddisfazione per la situazione politica complessiva sul piano locale cominciano a manifestarla, in forme meno clamorose, anche quei settori giovanili che fanno riferimento al Pdl, che hanno pensato di porvi rimedio costituendosi in associazione culturale.

“Responsabilità civica” è il nome dell’associazione culturale fondata da un gruppo di cittadini, che fanno riferimento al Pdl: Salvo Caniglia, Salvo Di Costa, Silvano L’Episcopo, Danilo Testa, Giuseppe Compagnone, Silvio Saladdino, Sandro Mascali e Filippo Cantale. Due di loro, Mascali e Cantale, sono consiglieri comunali della coalizione di centrodestra che sostiene l’amministrazione Costantino. In una nota diffusa ieri i soci fondatori di questa nuova associazione culturale spiegano i motivi per cui si sono costituiti in associazione: ”L’idea nasce da un’esigenza che tanti di noi hanno avvertito alla luce dell’attuale situazione politica che si registra all’interno della nostra comunità”. Il richiamo alla realtà locale fa ritenere che in questa decisione non abbiano avuto alcun peso le vicende del Pdl contrassegnate dalla fuoriuscita di Gianfranco Fini con i suoi sostenitori e la costituzione di Futuro e Libertà.
Troina non è un mondo isolato dal contesto politico più ampio. E’ difficile pensare che possa rimanere estranea alle vicende politiche nazionali e regionali. I promotori di Responsabilità Civica sottolineano, però, che sono di rilievo locale le ragioni per le quali hanno deciso di costituirsi in associazione culturale. Ed è la situazione di aspro conflitto tra i due schieramenti di centrodestra e centrosinistra, determinatasi dopo le elezioni amministrative del 2008, a spingerli verso questa decisione: “Da due anni a questa parte, tra i due schieramenti politici si è creato un clima di tensione perenne che ha finito, spesso, per perdere di vista i reali problemi della nostra comunità, concentrandosi, invece, sullo scontro tra le parti”. Quelli di Responsabilità Civica attribuisco a quest’aspro conflitto tra i due schieramenti di centrodestra e centrosinistra “l’allontanamento dei cittadini dalla politica ed una mancanza di partecipazione alla vita pubblica che, inevitabilmente, impoverisce il dibattito”. Non si ispirano ad un ingenuo buonismo i promotori di “Responsabilità Civica”, ma ad un sano realismo quando affermano di sapere che “esistono i conflitti, gli scontri, le divergenze e di credere che la risposta non sia quella di alimentarli fino all’esasperazione”. Loro pensano che la “risposta adeguata consista nella capacità di elaborare la conflittualità al fine di ricominciare su basi più elevate, per provare a costruire una nuova piattaforma di idee, che permetta di andare avanti”. Responsabilità Civica ritiene che “i reali problemi della città debbano essere affrontati e risolti al di là degli schieramenti politici, mettendo in primo piano le persone e le idee”.

Silvano Privitera