Inchiesta Iblis: Confindustria Enna ha sospeso imprenditori coinvolti

Enna. L’inchiesta Iblis ha coinvolto imprenditori associati anche alla Confindustria di Enna, che in base alle regole etiche ha già proceduto alla loro sospensione. La presidenza della Confindustria ennese ha preso la balla al balzo per affrontare un nodo cruciale nei rapporti tra economia e politica.

Dichiara il Presidente di Confindustria Enna, avv.Nino Grippaldi: “La doppiezza della politica che a parole plaude agli sforzi che Confindustria Sicilia fa per creare una nuova cultura di impresa libera dai condizionamenti mafiosi e nei fatti si rappresenta, anche con uomini al governo, come sono sistematicamente coinvolti in inchieste di mafia e malaffare, penalizza fortemente tutti i programmi di sviluppo che possiamo concretizzare. La prossima settimana avremmo dovuto avere ospiti importanti gruppi industriali franco-svizzeri e del Nord Italia, che ci hanno chiamato ieri per disdire l’incontro preannunciandoci che il clima e le inchieste su uomini di punta del governo li hanno fati desistere da eventuali investimenti in Sicilia. Così non si può continuare. Se pensiamo che il federalismo fiscale dovrebbe invece imporre ogni sforzo per accrescere il Pil regionale ci rendiamo conto di che impatto può avere un clima così poco trasparente ed equivoco”.

Continua Grippaldi: “A questo sommiamo un immobilismo senza precedenti, una burocrazia avversa e a volte deviata dai propri compiti per inseguire le poltrone che una logica clientelare produce, sommiamo una gestione delle poche risorse senza alcun raziocinio (si pensi alla miriade di consulenti che drenano oltre 100mila euro al mese per oltre 1 milione l’anno) sommiamo una totale assenza di provvedimenti di incentivazione e ci rendiamo conto che si sta portando la Sicilia verso il coma profondo. A questo punto occorre che le forze sociali si facciano sentire e dichiarino che non hanno più voglia di interloquire con una politica che, inseguita da inchieste di mafia e malaffare, trascura e tralascia i veri problemi di sviluppo della nostra regione”. Conclude il Presidente degli industriali ennesi: “Insomma non crediamo che tutta la politica sia della stessa risma di chi oggi è coinvolto in inchieste, ci sono uomini e donne onesti e trasparenti. E’ ora che si facciano avanti e che si impegnino a determinare il cambiamento che tutti ci aspettiamo”.