Difficoltà per i centri Csr di Enna, Piazza Armerina e Barrafranca

Enna. Cinquantatre disabili con deficit grave e medio da mercoledì prossimo rischiano di non beneficiare più del servizio socio-assistenziale in regime semiresidenziale nei centri Csr di Enna, Piazza Armerina e Barrafranca, se la Provincia regionale e i comuni di Enna, Calascibetta, Villarosa, Barrafranca, Piazza Armerina e Aidone non rinnovano la convenzione. I genitori dei disabili, preoccupati, ieri si sono riuniti in assemblea presso il Csr di Montesalvo di Enna per discutere della convenzione che se, non rinnovata, li getterebbe nella disperazione aumentando i loro disagi e creando le premesse per un’emarginazione e un peggioramento della patologia di cui soffrono i loro figli. I responsabili dei tre Csr, già nel mese di settembre, hanno scritto al principale interlocutore istituzionale, il presidente della provincia, chiedendo “di volere promuovere una conferenza dei servizi, come previsto, fra tutti gli Enti interessati. Ciò al fine –si legge nella nota- di prevenire ogni inutile inconveniente per la prosecuzione del servizio reso ai diversamente abili ed evitare il licenziamento dei 18 dipendenti che, da dieci anni, svolgono con grande professionalità il delicato compito di assistenza socio-sanitaria ai 53 assistiti”. Conferenza per discutere del protocollo d’intesa del servizio di riabilitazione che si dovrebbe svolgere, seppur in forte ritardo ed a convenzione scaduta, venerdì prossimo presso la sala conferenze dell’amministrazione provinciale. Intanto, nel corso dell’assemblea, è venuto fuori che il Csr di Montesalvo vanta ancora un credito dal Comune di Enna di 120 mila euro e che la Provincia regionale non ha onorato del tutto il protocollo d’intesa firmato per l’anno 2009/2010. L’accordo con la Provincia prevedeva per tutti i tre Csr un contributo di 120 mila euro ma “è stato deliberato di pagare –dice il presidente del Csr di Enna, Giuseppe Adamo- soltanto il prime trimestre, dando uno stop ai successivi trimestri in quanto a corto di risorse ed in affanno nel supportare le fasce deboli della popolazione”. “La provincia regionale di Enna potrebbe fare un piccolo sforzo –ha sottolineato un genitore- per rinnovare la convenzione 2010/2011 tagliando le spese di qualche pubblicazione non necessaria, di qualche auto blu ed altro ancora”. All’ennesimo stop all’assistenza ai disabili, che tanto preoccupa i genitori, si aggiunge anche la nota fatta recapitare dal comune di Enna al Csr regionale, alla Provincia ed agli altri comuni interessati dove si dice “disponibile al rinnovo della convenzione per il servizio di riabilitazione anche per l’anno 2010/2011”, ma che, “a causa delle ristrettezze economiche imposte dal Governo nazionale, il quale ha tagliato ai comuni il 30% delle risorse, può avvenire con un evidente rivisitazione del contenuto”. “I nostri figli hanno bisogno delle cure e della continuità delle terapie, non si possono diminuire o peggio ancora interrompere” –hanno gridato in coro genitori dei disabili. “Mio figlio è rinato da quanto frequenta il Csr –ha detto una mamma- stava andando a finire nella sedia a rotelle. Con queste ristrettezze non si può pregiudicare il regolare andamento della vita civile e sociale dei nostri figli”.

Giacomo Lisacchi