Enna: Procura mette i sigilli nella sacrestia della chiesa di S. Agostino per infiltrazioni acqua

Enna. Dura protesta per i parrocchiano della chiesa di Sant’Agostino che, da venerdì scorso, ha visto mettere i sigilli all’interno della sacrestia, resa inagibile a causa di un’infiltrazione d’acqua che proviene da un immobile collegato ai locali della chiesa. A lanciare l’allarme, ed il grido di protesta, è il rettore della confraternita Maria Ss. delle Grazie, Paolo Vicari, che denuncia il grave fatto.
In buona sostanza da cinque anni sia il parroco della chiesa, padre Mario Petralia, che il rettore ed i parrocchiani denunciano lo stato d’incuria dell’ex convento degli Agostiniani, di proprietà dei privati. A loro, più volte, è stato chiesto di fare la manutenzione al tetto dell’edificio che provoca infiltrazione d’acqua presso la sacrestia. Ma ad oggi nulla. Tanto da indurre il parroco Petralia ed il rettore Vicari, guidati dall’avvocato Giuseppe Biondo, a rivolgersi alla Procura della Repubblica di Enna per denunciare lo stato delle cose. L’intervento della Procura non si è fatto attendere e lo scorso venerdì ha posto i sigilli nei locali della sacrestia che presentano un serio pericolo. “Capisco che l’immobile è di proprietà dei privati – dice Vicari – ma urge un intervento diretto e deciso affinchè non si arrechi un danno alla nostra parrocchia”. La chiusura dei locali, infatti, ha provocato l’annullamento di numerose attività della parrocchia, dal catechismo al consiglio pastorale fino a quelle delle confraternita”. Più di duecento bambini, hanno sottolineato Vicari e padre Mario Petralia, al momento non possono fare nessuna attività e questo è un problema perchè, sottolinea Vicari, “per l’intero quartiere, la parrocchia è importante per le tante attività che svolge”.
Una delegazione è stata anche a Piazza Armerina dove ha incontrato un responsabile della diocesi, ma, spiega Vicari, “ci è stato detto che non possono farci nulla considerata la situazione”.
Rammaricato, e come non esserlo, padre Mario Petralia che ha rivolto diversi appelli ai parrocchiani al fine di trovare dei locali che possano consentire lo svolgimento delle attività ed anche la confraternita, attraverso il rettore Vicari, si è adoperata per trovare una soluzione. È però evidente che la soluzione di ogni problema dovrebbe essere la messa in sicurezza dell’immobile dalla quale sono nati tutti i problemi.
William Savoca