Vigili Fuoco: sciopero regionale con sit-in a Palermo

PALERMO – Si svolgerà domani dalle 10 alle 14, con un sit-in davanti a Palazzo d’Orleans sede della presidenza della Regione, lo sciopero dei vigili del fuoco siciliani. Sarà il primo che ritroverà uniti, nel segno della protesta, tutti i sindacati di categoria: i confederali di Cgil Cisl Uil più Confsal e Rdb. La mobilitazione, informa a nome del cartello Giovanni Saccone, segretario regionale della federazione Cisl della Sicurezza (Fns), perché “come servitori dello Stato, siamo scandalizzati e stanchi d’essere presi in giro. Evidentemente, ci sono emergenze di serie A ed emergenze di serie B, tragedie di serie A e altre di serie B”. In pratica, i pompieri di tutta la Sicilia si fermeranno per quattro ore, domani, per protestare “contro la logica del ping-pong tra Regione, Protezione civile e ministero dell’Interno” che ha determinato la mancata corresponsione degli emolumenti maturati nei giorni della frana di Giampilieri, l’1 ottobre 2009, per l’attività straordinaria svolta. Ora, a un anno da quell’emergenza, i 2.200 vigili del fuoco siciliani constatano con amarezza che, rileva una nota, “mentre i colleghi che fronteggiarono la situazione a l’Aquila nei giorni che seguirono al terremoto del 6 aprile, hanno avuto in buona parte, quanto loro dovuto, qui siamo ancora all’alba”. E anche ieri sera, precisa Saccone, un incontro alla presidenza della Regione con la partecipazione della Protezione civile, si è concluso con un nulla di fatto. Ricordano i sindacati che le frane dell’1 ottobre di un anno fa, provocarono 18 morti a Giampilieri uno dei quali non ancora identificato; 11 a Scaletta Zanclea di cui cinque dispersi. Una vittima ciascuno a Molino e Briga Superiore e un disperso ad Altolia. In totale si dovettero contare 31 morti, sei dispersi, 122 feriti e 2.019 persone evacuate. “A fronte di questa immane tragedia, i vigili del fuoco non si risparmiarono”. Ecco gli interventi fin qui compiuti: 2.396 per assistenza alla popolazione; 887 di ricerca di persone; 3.813 per movimento terra e 4.104 per vari altri motivi. In totale, 11.200 operazioni d’aiuto. E c’è di più. A rinfocolare la polemica, anche il disagio sempre più diffuso tra i lavoratori, per il progressivo assottigliarsi degli organici. La dotazione, che risale al 1987, “a fine anno conterà qualche centinaio di attivi in meno, quando il reale fabbisogno sarebbe di un 30% in più, di vigili, rispetto al dato stabilito ben 22 anni fa”. Insomma, la sensazione, tra i pompieri dell’Isola, è d’essere “figli di un dio minore, abbandonati al proprio destino”. Da qui, la protesta. Che, annunciano i sindacati, per non creare disagi alla città, non comporterà cortei. Solo un sit-in, con garanzia di copertura dei servizi essenziali. Ma il presidio davanti a Palazzo d’Orleans, sarà solo “il fischio d’inizio della mobilitazione”. In assenza di risposte, avvertono Cgil Cisl Uil, Confsal e Rdb, “saremo costretti ad alzare il livello della nostra protesta”.