Protestano 53 genitori di disabili di Villarosa, Calascibetta, Enna, Barrafranca, Aidone e Piazza Armerina

Enna. Monta la rabbia dei genitori dei 53 ragazzi diversamente abili che dal 10 novembre non frequentano più i tre centri diurni del Consorzio siciliano di riabilitazione di Enna, Piazza Armerina e Barrafranca, chiusi per il mancato rinnovo della convenzione da parte della Provincia regionale e dei comuni di Villarosa, Calascibetta, Enna, Barrafranca, Aidone e Piazza Armerina. Una triste vicenda che coinvolge, oltre ai ragazzi, che da 15 giorni non svolgono attività riabilitativa e terapia occupazionale, anche 14 operatori che perderanno il loro posto di lavoro se la Provincia regionale, che interveniva per circa la metà della somma, non troverà tra le pieghe del suo bilancio 130 mila euro. Per quanto riguarda i comuni, cinque sindaci hanno dato la loro disponibilità a rinnovare la convenzione; a tirarsi fuori è stato invece il comune di Piazza Armerina, così come ha fatto per gli anni passati, tanto che i 30 mila euro di sua pertinenza se li è dovuti sempre caricare la Provincia. “E’ con tristezza che abbiamo dovuto chiudere i centri –ha spiegato Giuseppe Adamo, presidente Csr di Enna- dopo 10 anni di attività; abbiamo la necessità di far capire l’importanza di un centro diurno per i nostri ragazzi alle istituzioni che spesso appaiono insensibili”. Lorenzo Naso, responsabile del Csr di Piazza Armerina, ha messo in evidenza invece che “giorno 29 è l’ultimo giorno utile affinchè i Comuni interessati procedano in sede di variazione di bilancio, a provvedere le somme necessarie”. Riferendosi poi al Comune di Piazza Armerina, Naso ha commentato: “Nonostante non abbia mai voluto dare il suo contributo, siamo andati avanti lo stesso”. Calogero Vetriolo, responsabile del centro di Barrafranca, ha sottolineato lo stato di prostrazione dei ragazzi “perchè -ha spiegato rammaricato- abbiamo tolto loro un punto di incontro e di ritrovo importantissimo”. “Spesso –ha aggiunto- i centri sostituiscono e aiutano la famiglia. I genitori ci fanno pressione per riaprirli, ma non sappiamo cosa rispondere”. La questione dei tre centri di riabilitazione è ormai diventato “un caso provinciale”. Infatti, mercoledì mattina i tre responsabili dei Csr e una delegazione di genitori hanno incontrato il prefetto, Giuliana Perrotta, alla quale hanno esposta la grave situazione che si è venuta a creare sia per i ragazzi che per le famiglie. Sensibile come sempre, il prefetto ha lanciato l’ipotesi di un tavolo coordinato dalla prefettura con Asp, sindaci e Provincia regionale, per tentare di trovare una soluzione che possa riportare alla riapertura dei tre centri diurni. Intanto, per lunedì, alle ore 17, presso il centro Polifunzionale, è prevista una grande manifestazione provinciale alla quale hanno dato la loro adesione a partecipare tutti i parlamentari nazionali e regionali.

Giacomo Lisacchi