A Troina “Mostra delle Confraternite”

Troina. “Suscitare l’aggregazione dei fedeli, esercitare opere di carità e di pietà e incrementare il culto”. Sono questi, in linea di massima, gli obiettivi delle Confraternite, associazioni cristiane costituite con formale decreto dell’Autorità ecclesiastica, che nonostante conservino il loro stato laico, ebbero un’importanza rilevante nel mondo cristiano a partire dai primi secoli di questo millennio, in particolare nei tempi più difficili della storia della Chiesa.
Sono tantissimi gli studi e gli scritti sulle origini e sul valore che le Confraternite hanno avuto nel corso dei secoli, ciò nonostante, poco si conosce della loro storia. Eppure, fu merito delle Confraternite l’assistenza ai poveri, agli orfani, agli ammalati, agli incurabili, ai carcerati, ai condannati a morte, ai giovani a rischio e, principalmente, la pietosa opera di sepoltura dei morti abbandonati, degli assassinati, dei poveri, delle vittime nelle epidemie, degli stranieri, degli sconosciuti, vero grande problema al quale le Confraternite diedero sempre adeguate risposte.
Per l’adempimento di queste pietose opere di notevole contenuto cristiano, morale e civile, ma ancora per testimoniare fede, umiltà, carità e penitenza, fu necessario che ogni componente della Confraternita indossasse un saio per non mostrarsi pubblicamente. Nascondere la propria identità e negare il proprio volto coprendolo con un cappuccio, significava annullare completamente la propria personalità, da cui la tradizione tuttora in uso in molte congregazioni.
Finanziariamente forti per lasciti, donazioni e contribuzioni dei confratelli, poterono fondare ospedali, ospizi per poveri e pellegrini, orfanotrofi e conservatori per ragazze a rischio, erigere chiese, oratori e monumenti, organizzare e gestire scuole per diffondere l’istruzione e l’educazione religiosa, gestire luoghi di sepoltura, ma in modo particolare contribuirono allo sviluppo delle arti, dotando le loro sedi di sculture, dipinti, decorazioni, ori ed argenti lavorati, paramenti pregiati e biblioteche, oltre a dare importanza alla musica ed al canto liturgico che praticarono assiduamente durante le funzioni religiose e nelle sacre rappresentazioni, principalmente in quelle ispirate alla Passione e Morte di Cristo. Ed è in queste occasioni che ancora oggi le ritroviamo, con le loro tradizioni, con i loro colori, ma soprattutto, con la loro fede.
Per rendere omaggio ad un pezzo della nostra storia e far conoscere a tutti le tradizioni della nostra terra, il Comitato del Giubileo di San Silvestro Monaco di Troina, in occasione dei 900 anni dalla nascita del Santo patrono e concittadino, ha realizzato una mostra dal titolo “Le Confraternite ieri e oggi”. Per il Presidente del Comitato del Giubileo, Don Pietro Antonio Ruggiero, “È stata posta una prima pietra, nel tentativo di valorizzare, tutelare e far conoscere il patrimonio che le Confraternite costituiscono per la città”, mentre per Francesco Cantale, della Confraternita di Sant’Antonio Abate, “Rappresenta, non solo una vetrina, ma un modo per sottolineare l’impegno che le Confraternite hanno offerto durante tutto il Giubileo”. Gli abiti, gli scritti, gli ornamenti, i gonfaloni e tanto altro, saranno in mostra nella Chiesa di San Silvestro a Troina fino all’11 dicembre, per dare a tutti la possibilità di approfondirne la conoscenza.
“Con questa iniziativa, ha detto Silvestro Messina, della Confraternita del Santissimo Salvatore, le associazioni confraternali hanno colto l’occasione per rispolverare dal loro passato antiche suppellettili, come i drappi funerari riccamente lavorati che avvolgono vetusti catafalchi di legno, ormai in disuso, ricchi paramenti e il consueto vestiario processionale con le sobrie uniformi dei Paggi, le vesti dei Massari, dei Governatori e del Procuratore”.
Espongono solo otto confraternite: San Silvestro (1426-36), SS. Annunziata (1545), SS. Salvatore (1603c), Immacolata Concezione (1605), San Giuseppe (1879), San Rocco (1931), San Sebastiano (1931) e S. Antonio Abate (1946). Ciascuna di loro mette in evidenza i propri caratteri culturali, mostrando antichi documenti che n’attestano le origini. Ogni spazio è autogestito dalle singole confraternite, disposte all’interno delle due navate laterali della chiesa patronale, seguendo l’ordine di fondazione.

Sandra La Fico