Enna. CdA Cesis chiarisce posizione dopo dismissione da parte della Provincia

Enna. I componenti del Consiglio di Amministrazione del Cesis, Ones Benintende, Totuccio Lombardo e Daniela Greco, dopo le polemiche degli ultimi giorni sulla delibera di dismissione da parte della Provincia regionale e del consiglio provinciale a maggioranza delle quote societarie hanno voluto fare delle precisazioni evidenziando di essere in carica da appena un anno e fanno presente che, unitamente ai componenti del Collegio dei Revisori (Randazzo, Biondi e Russo), da quando si sono insediati non hanno percepito un solo euro di compensi per non appesantire i bilanci della società, che ereditava dalle passate amministrazioni un costo di gestione eccessivo. “Non appena avuta contezza di tutto questo – dichiarano i tre componenti – il CdA, d’accordo il Collegio dei Revisori, ha proposto all’Amministrazione Provinciale di trasformare la società, riducendo al minimo i costi in argomento.
Non è affatto vero che il Cesis lascia debiti. Infatti, l’unico problema finanziario della società non è costituito da mala gestione, ma da costi di gestione che si sono accumulati nel corso degli anni, che naturalmente provengono anche da tutte le amministrazioni del passato”. Viene anche evidenziato che il CdA in carica ha dato impulso ad un forte rilancio del Cesis, ente storico di formazione professionale e Soggetto Responsabile dei Patti Territoriali per la Provincia di Enna. Il Cesis ha ottenuto: 1) il finanziamento per il 2010 di ben tre corsi di formazione in itinere e di altri due già approvati e finanziati; 2) la rimodulazione dei Patti in agricoltura con l’assegnazione da parte del Ministero dello Sviluppo Economico di 1 milione e 900.000 euro per i Patti in Agricoltura (da distribuire alle aziende agro-alimentari della provincia), con la concreta prospettiva del finanziamento di ulteriori 6 milioni di euro, attesa la disponibilità ministeriale di risorse liberate per circa 1,3 miliardi di euro in campo nazionale, con possibilità di assegnazione entro il 31 dicembre prossimo.
“La decisione della Provincia regionale – dichiarano Benintende, Lombardo e Greco- merita aspra censura poichè rischia di far disperdere un patrimonio, che costituisce fonte di sviluppo per l’intero territorio, per non dire del processo di formazione del consenso politico a dir poco nevrastenico, atteso che l’atto di indirizzo politico adottato dal presidente Monaco, in assenza di concertazione con le rappresentanze politiche e della doverosa audizione del CdA sulle condizioni del Cesis, in piena linea con il centralismo di Monaco, è stata approvata da pochi consiglieri, che hanno deliberato malgrado l’impegno di massima di rinviare all’indomani l’argomento, stante l’assenza di gran parte dei Consiglieri di maggioranza e di minoranza l’importanza del problema che riveste importanti aspetti occupazionali, vista la presenza di 7 dipendenti a tempo indeterminato e di 12 docenti a contratto, oltre che di circa 40 allievi, ed importanti aspetti di sviluppo economico della Provincia (1,9 milioni di euro già da assegnare ed altri 6 milioni di euro in attesa di finanziamento)”.
Tutto questo per il CdA non è certo apprezzabile e dimostra ancor più la gravità della crisi della politica provinciale, che si ripercuote in danno delle risorse umane e territoriali, per cui a salvaguardia di una istituzione di sicura importanza economica ed occupazionale con prospettive di grandi investimenti nel territorio provinciale. I componenti il CdA invitano tutte le Forze Politiche a rivedere, alla luce di tanto e previa concertazione collegiale, il provvedimento assunto in sede di consiglio provinciale.