Natale 2010: Presepe vivente ad Agira
Agira - 09/12/2010
Ad Agira, patria di Diodoro Siculo, dal tessuto urbano piuttosto ben conservato e articolato in una complessa rete di percorsi di chiara matrice islamica, la grande macchina organizzativa è pronta per il presepe vivente, che la notte del 24 dicembre, sarà rappresentato per le vie del centro storico fino al vecchio castello.
Odori, colori e figure di altri tempi: massaie, gruppi di bambini che giocano e di anziani che si scaldano attorno a un fuoco, ma anche fabbri e falegnami, all’interno di piccole capanne. Iniziato per caso nell’89, come racconta padre Filippo Nasca, presidente dell’associazione degli ‘Amici del Presepe’ oggi conta più di cento figuranti a rievocare l’antico mistero della nascita di Gesù, migliaia le persone coinvolte; inoltre, rientra già da anni nel calendario delle manifestazioni turistiche della Regione Sicilia.
È l’unico in Italia a svolgersi proprio durante la notte di Natale.
La serata inizia alle 19 al quartiere alto di Agira con la raffigurazione degli antichi mestieri, alle 22 la messa di Natale presso la chiesa Santa Margherita, alle 23 all’esterno della chiesa la coreografia degli angeli danzanti, alle 23,30 l’inizio del cammino verso il castello, alle 23,45 all’altezza del largo Raccomandata racconti di fatti storici e mitici per poi a mezzanotte al Castello la scena della Natività.
La manifestazione del 24 dicembre è preceduta dalla novena natalizia e da diverse altre iniziative, per un giorno come per incanto ad Agira sembra che il tempo si sia fermato ed il passato per una volta abbia il sopravvento sul futuro.
Un richiamo per numerosi turisti, pronti a vivere una notte d’incanto e ricca di emozioni.
Il castello saraceno
Sorge sulla parte più alta della città dove anticamente fu edificata una fortezza bizantina. Sulle rovine di quest’ultima gli Arabi ne costruirono una nuova che i Normanni ampliarono. La fortezza partecipò attivamente alle lotte fra angioini e aragonesi prima e fra aragonesi e chiaramontani poi. Perduta la sua importanza militare nei secoli XVI e XVII, già nel ‘700 era in rovina. I resti più importanti oggi esistenti appartengono ad una costruzione sveva. La tradizione locale parla di un castello saraceno, che sarebbe stato costruito agli inizi del X secolo. La sommità del castello è dominata dai resti di una chiesetta recentemente ristrutturata, che secondo la tradizione locale occuperebbe il posto di quella costruita da S. Filippo. Sempre nella parte centrale del castello si trova un ambiente sotterraneo a pianta quadrangolare, coperto da volta ad ogiva. La tradizione parla di un sotterraneo che si apriva all’interno del castello e che doveva arrivare fino a valle. Una piccola porta sul lato est consente l’ingresso nella prima torre che, nel piano superiore, riceve luce da una finestra a feritoia, mentre una grande finestra, che si apre sul lato ovest, illumina il piano superiore.
Un portale ad arco ogivale, ai cui lati si aprono finestre a feritoie, immette nella seconda torre, che all’interno presenta una volta ogivale ed i resti di un camino.