“Entro una settimana si dovrebbero avere le prime notizie sulla situazione della palazzina “G” – dichiarano a mezza voce molti degli inquilini dello stabile e del difensore, il penalista Antonio Impellizzeri – per ora non si può affermare altro perché le relazione tecniche hanno la loro rilevanza”.
Attraverso le relazione tecniche si potrà sapere se effettivamente si è costruito in difformità al progetto presentato, se esistono i pericoli di crollo, se potranno essere importanti le misure di sicurezza per salvare l’immobile.
Intanto l’immobile continua ad essere sotto sequestro in attesa che si conoscano le decisioni dei magistrati interessati al problema. La Procura, ha in corso un’inchiesta a carico dell’imprenditore ennese , indagato per il rischio di “crollo di costruzioni”, ma anche al comune stanno verificando se veramente il progetto è stato modificato.
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Le organizzazioni sindacali degli inquilini, Sunia–Apu, Sicet, Uniat, hanno voluto esprimere solidarietà agli inquilini degli alloggi di via Boris Giuliano, che sono stati sequestrati dall’autorità giudiziaria nei giorni scorsi, dopo la denuncia da parte dell’avvocato Antonio Impellizzeri, difensore delle famiglie interessate. “E’ questo sicuramente l’avvio di una serie di procedimenti – dichiarano Scavuzzo, Cardaci e la Rosa – che anche le Organizzazioni Sindacali metteranno in essere a tutela delle innumerevoli famiglie che nel territorio ennese sono state vittime di costruttori a dir poco disinvolti che hanno costruito, con la complicità di direttori di lavori privati e pubblici, in modo poco ortodosso, risparmiando un poco su tutto”.
“Oggi nel capoluogo ennese – hanno dichiarato i rappresentanti sindacali – e nella provincia possiamo costatare che vi è un patrimonio immobiliare, specie quello convenzionato, comprese le cooperative, che è stato costruito, nella maggior parte dei casi, all’insegna del “risparmio”. La conseguenza è stata quella che tutti i proprietari, traguardati i 25 anni per l’estinzione del mutuo, si sono visti costretti a stipulare un nuovo mutuo, per affrontare la ristrutturazione dell’alloggio, costruito, nella maggiore parte dei casi, male. Bisogna dire che non sono stati più fortunati quelli che, avendo la fortuna di costruirsi una casa privata, sono incappati in ditte edili poco serie. Anche questa fascia di proprietari a distanza di pochi anni sono stati costretti ad affrontare dei nuovi lavori di ristrutturazione. Con la class action che andrà in vigore con il nuovo anno, le Organizzazioni Sindacali inizieranno una vera è propria programmazione di iniziative stragiudiziarie volte proprio a tutelare tutte le famiglie che sono stati vittime di imprese poco etiche, non facendo distinzione fra gli alloggi privati e pubblici, questi ultimi sicuramente in una situazione veramente disastrosa , che restano prive perfino degli espropri e degli accatastamenti, senza parlare delle più minime norme di sicurezza”.