Intanto gli uffici di PG del tribunale incominciano ad essere frequentati dalle persone che sono state vittime della truffa e che, quindi, stanno denunziando gli autori, raccontando tutte le fasi dal contatto (c’erano in giro per le province di Enna, Catania e Caltanissetta dei procacciatori) sino all’esborso dei soldi, principalmente in contanti, alla presentazione della documentazione richieste, e poi il ritardo delle risposte sulla possibilità di iniziare al lavorare. E’ stato accertato che la grande azienda nissena non sapeva niente di questa operazione ed i due-tre truffatori, che hanno operato con l’apertura di un mega ufficio a Piazza Armerina, non avevano avuto e non hanno contati con l’azienda. Man mano che aumentavano i clienti e si facevano più consistenti gli incassi, i presunti dirigenti investivano il contante nell’acquisto di immobili nel catanese, per cui le indagini si stanno allargando in maniera notevole cercando di evidenziare l’entità di questa truffa che ha interessato, secondo una prima stima, centinaia di persone, i quali hanno versato somme consistenti che vanno dai 10 mila ai 20 mila euro, che hanno affrontato una selezione, poi rivelatasi fasulla, che hanno presentato una documentazione corposa, che hanno sperato, finalmente, di trovare una posto di lavoro fisso, senza essere dei precari a vita. I due-tre personaggi (pare che siano di Piazza Armerina) hanno fatto le cose in maniera egregia compreso l’allestimento di un ufficio di spessore con tanto di segretario e di mobili e quadri d’autore, insomma una “facciata” di tutto rispetto che ha sicuramente impressionato tutti coloro che sono caduti in questa truffa, concretizzatasi perché la gente ha fame di un posto fisso e per averlo ha pagato tanto e si è illusa troppo.