Cgil ed Flc su bancomat Centorrino

I cinque decreti dell’assessore Mario Centorrino, attraverso i quali ad alcuni enti di formazione professionale vengono riconosciute integrazioni del finanziamento 2010 (per oltre 7 milioni di euro), sono l’espressione, più autentica ed evidente, di un “Governo”, quello siciliano, che a parole continua a sostenere “riforme e cambiamenti radicali” ma, che purtroppo, con i fatti, quotidianamente, realizza l’esatto contrario “conservatorismo e clientele politiche-elettorali”.

In Sicilia, nostro malgrado, aumentano i privilegi, le clientele ed i favoritismi a totale carico delle categorie più disagiate: giovani, disoccupati, pensionati, precari e lavoratori dipendenti sui quali, unitamente alle loro famiglie, si scaricano tutte le contraddizioni di un sistema, come quello della formazione professionale, ormai all’implosione, che, all’alba del terzo millennio, non è più tollerabile dal punto di vista sociale e nemmeno sostenibile dal punto di vista economico e finanziario.

La Cgil, nel condannare scelte come quella legata al bando cosiddetto dei “Stagisti” che, nonostante il corale dissenso delle Organizzazioni Sindacali e Datoriali, resta una priorità dell’esecutivo, esprime disdegno sulla vicenda degli ammortizzatori sociali in deroga, oggi al palo, infatti, alla data odierna,sono stati pagati, solo, gli accordi di crisi stipulati alla data del 13 maggio 2010, con incertezze per quelli stipulati successivamente e ad oggi quando quasi tutte le altre Regioni hanno stipulato accordi per il 2011 a noi resta preclusa la conoscenza del futuro per quelle lavoratrici e quei lavoratori che il lavoro, in molti casi, lo hanno definitivamente perso e che continuano a perderlo per gli effetti della pesante crisi economica.

In tale contesto, la vicenda delle integrazioni agli enti di formazione è inaccettabile e gravissima perché, fra l’altro, nei giorni scorsi l’assessore Mario Centorrino, aveva rilasciato alla stampa dichiarazioni sul riordino del sistema, sul cambio di passo e finanche sul tentativo di mettere sotto controllo la spesa; buone intenzioni purtroppo tradite dai fatti concreti.

Un destino già segnato quello della formazione professionale in Sicilia che purtroppo anche nell’era riformatrice e progressista del Governo Lombardo resta “un mero bancomat” da azionare per soddisfare “bisogni” che nella stragrande maggioranza dei casi poco e niente ha a che fare con la formazione professionale di qualità capace di attivare le politiche attive e le dinamiche del nostro mercato del lavoro.

Il denaro pubblico finisce nelle tasche di soggetti privati senza nessun controllo né certezza sulla reale erogazione di servizi né sulla loro qualità, per la Cgil e la Flc, che da mesi evocano lo stato di “profonda crisi del sistema della formazione professionale”, è giunto il tempo di riflettere, ragionare ed agire concretamente senza alcuna esitazione abbandonando il paternalismo politico di cui anche Centorrino è magnifico interprete e soprattutto dimostrando il coraggio concreto e reale di cambiare le “brutte cose”, come la formazione professionale, della Sicilia.

L’operato di Centorrino crea troppe situazioni disparate e discrezionali nonostante i buoni propositi ancora oggi un’ora di formazione professionale viene pagata dalle Regione in modo diverso: basta avere “santi in paradiso” e magari si arriva sino a 200 euro una vergogna.

A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca e mentre è già in corso un dibattito sulla crisi del sistema, e lunedì prossimo si riunirà il tavolo di confronto politico, più volte richiesto, non solo dalla Cgil e dalla Flc, per discutere insieme con le rappresentanze dei settori produttivi e delle imprese siciliane di quale sistema di formazione e di quali strategie adottare per soddisfare i fabbisogni formativi reali dell’isola, e di quali strategie adottare per governare l’esodo degli esuberi, abbiamo la sensazione che “il manovratore” ha già deciso futuro e destino degli oltre 10.000 operatori che insistono nelle tre filiere in cui
operano gli enti di formazione; un futuro incerto, prigioniero della politica che ci desta preoccupazione che ci auguriamo sia smentita nell’immediato dai fatti concreti.

La Cgil e la Flc, nel giudicare inopportuna la erogazione “retroattiva e a piè di lista” di risorse finanziarie pubbliche, forse anche dovute, senza che prima si avvii un ragionamento serio sul futuro di questo sistema ed in assenza di criteri omogenei, condivisi, che oggi evidenziano una mera discriminazione, totalmente fuori dall’azione riformatrice, continua a richiedere all’Assessore Mario Centorrino, un vero cambio di passo, capace di ripensare scelte, idee e soprattutto fatti concreti, verso la direzione di un sistema della formazione professionale che in Sicilia abbandoni l’idea dell’ammortizzazione sociale che si avvii concretamente verso l’ambito della qualità e della professionalizzazione reale, capace di intercettare le dinamiche del mercato del lavoro con l’obiettivo di resistere e sconfiggere la pesante crisi economica e finanziaria in atto.