Mazzarino. Presidente nega parola a due consiglieri di maggioranza e li fa espellere dai carabinieri. Presentato esposto
Enna-Cronaca - 18/01/2011
Mazzarino – “Oramai, in modo ripetuto, in questo civico consesso, alcuni consiglieri comunali di minoranza non permettono più un esercizio democratico dei diritti dei Consiglieri comunali. Approfittando dell’assenza temporanea del Presidente del consiglio comunale, Vincenzo Guerrieri, in barba a quanto previsto dalle Leggi e dai Regolamenti che ad essi, nella qualità di Presidenti pro tempore, attribuiscono una funzione di organo “super partes” e, in quanto tali, rappresentanti degli interessi dell’intero consiglio, in diverse occasioni, rilevabili dalle registrazioni delle adunanze consiliari, si sono dimostrati parte attiva nell’attuazione di una azione politica di parte, lesiva dei diritti dei Consiglieri Comunali previsti dalle norme di settore e quindi non consentendo percorsi democratici allo svolgimento dei lavori”: a sottoscriverlo in un esposto inviato al Prefetto di Caltanissetta, all’Ufficio ispettivo della Regione Sicilia ed ai carabinieri della locale stazione, ben 8 consiglieri comunali della maggioranza: Tania D’Asaro, Liana Pinazzo, Sabina Lentini, Filippo Cinardo, Angelo Capitano Spalleta, Salvatore Privitello, Salvuccio Bucceri e Luciano Lanzarone.
Nella seduta del 14 dicembre: “il vicepresidente ha rifiutato di concedere la parola ad un Consigliere (Bucceri) il quale chiedeva di intervenire sul punto all’O.d.g richiesto dalla minoranza consiliare della quale “stranamente” i Presidenti pro tempori della seduta, in modo del tutto arbitrario, si sono rifiutati di dare lettura del contenuto all’intero consiglio”. Lo stesso vicepresidente Arena nella seduta del 9 giugno: “ha accolto la richiesta di un Consigliere di minoranza di verificare la mancanza del numero legale prima che si chiudesse la discussione (causando il rinvio dei lavori) e non tenendo, invece, nella dovuta considerazione, anche se richiesto da altri Consiglieri, l’applicazione delle disposizioni regolamentari che, all’Art. 19 c. 6, così recita; ..dopo l’appello positivo si presume la presenza in aula del numero dei Consiglieri richiesto per la validità delle deliberazioni e il numero legale si verifica al momento di ogni votazione”.
Nella seduta del 14 dicembre: “i Consiglieri Vincenti e Mantione, nella qualità di Presidenti pro tempore dell’adunanza, hanno rifiutato ripetutamente di concedere la parola ai consiglieri Comunali di maggioranza (Bucceri, Privitello e Spalletta Capitano) sul punto all’O.d.g.”.
Questa prepotenza e arroganza nell’utilizzo fazioso e di parte del ruolo istituzionale di Presidente pro tempore dei lavori d’aula, ha raggiunto il culmine della sopportazione allorquando il Consigliere comunale Vincenzo Mantione, nella qualità di Presidente pro tempore dell’adunanza, a seguito della richiesta legittima dei Consiglieri Privitello e Spalletta Capitano di essere autorizzati dal Presidente a prendere la parola sul punto all’O.d.g. e reiterando ulteriormente la richiesta di lettura del contenuto dell’istanza di convocazione del consiglio da parte della minoranza per capire legittimamente quale fosse concretamente l’oggetto del dibattito richiesto, non solo non ha ottemperato ai suoi doveri di Presidente (dare lettura del contenuto dell’istanza di convocazione), ma peggio ancora non ha concesso la parola ai Consiglieri e in modo del tutto arbitrario, in sfregio a quanto previsto nel regolamento del consiglio e nella Legge, ha deciso di espellere dall’aula gli stessi chiedendo addirittura l’intervento delle forze dell’ordine, presenti in aula, che di fatto coattivamente hanno accompagnato fuori dall’aula i Consiglieri comunali privandoli del loro diritto sancito dalla Legge di presenziare, discutere e votare gli atti presentati in Consiglio Comunale.
Il consigliere Mantione Vincenzo, nella qualità di Presidente pro tempore dell’adunanza, sulla proposta di sospensione dei lavori avanzata dal Consigliere Comunale Capitano Spalletta Angelo e altri, ha risposto che la proposta non poteva essere accolta perché non pertinente ai lavori d’aula in corso e quindi in modo del tutto arbitrario non l’ha sottoposta all’esame del Consiglio Comunale, non permettendo ai Consiglieri Comunali di esprimersi sulla stessa e di votare, privandoli di fatto della competenza, prevista dalla legge, di decidere se una proposta avanzata da un Consigliere è meritevole di essere accolta o meno tramite l’espressione democratica del voto.
I tre consiglieri Arena, Vincenti e Mantione nella stessa seduta- scrivono nell’esposto gli otto consiglieri comunali- hanno ripetutamente violato i diritti dei consiglieri non rispettando il regolamento per il funzionamento del consiglio comunale, lo statuto comunale, il testo unico enti locali e l’atto arbitrario di aver fatto allontanare un consigliere coattivamente fuori dall’aula”.
Gli otto firmatari chiedono un intervento ispettivo della Regione, la rimozione dalla carica di vicepresidente del consiglio del sig. Giorgio Arena e l’applicazione di sanzioni adeguati ed esemplari nei confronti dei consiglieri Vincenzo Mantione e Giuseppe Vincenti.
Valerio Martorana