Leonforte. Scoperto deposito mezzi rubati a Mulinello, un arresto

Leonforte. Effettuati una serie di controlli presso masserie ed aziende agricole del comprensorio leonfortese che hanno portato all’arresto di Salvatore Oglialoro, classe 1966, bracciante agricolo, che nella masseria nei pressi di Mulinello deteneva un’arma clandestina, munizioni, ed occultava all’interno di grossi container numerosi mezzi di lavoro, quali carrelli elevatori, bobcat e trattori, due moto tutti proventi di furto.

Gli uomini della Polizia di stato giunti nei pressi della masseria, a riscontro dei sospetti, constatavano sul terreno circostante il fabbricato, nelle immediate adiacenze della porta di ingresso la presenza di diversi bossoli calibro 12 già esplosi. Effettuata una perquisizione veniva trovato un fucile con matricola con evidenti tentativi di manomissione mediante limatura – all’interno dell’abitazione, nell’immediata disponibilità dell’arrestato – nonché, all’interno di due grossi container, collocati nei pressi dell’ingresso dell’abitazione e comunque sempre nello spiazzo antistante l’ingresso della proprietà dell’Oglialoro, occultati alcuni mezzi agricoli ed industriali nr.3 sollevatori/bob cat e nr.2 trattori cingolati), di provenienza illecita e di ingente valore economico.

Una ulteriore macchina operatrice – nello specifico un sollevatore di colore giallo – veniva rinvenuto all’interno di un magazzino attiguo all’abitazione ed un grosso trattore cingolato, con la matricola completamente cancellata mediante profonda abrasione trovato alle spalle dell’edificio.

Da immediati accertamenti effettuati dai poliziotti ennesi si potevano rintracciare i primi proprietari di alcuni dei citati mezzi, identificati nei titolari di ditte di costruzioni della provincia di Messina e Caltanissetta.

Indagini ancora in corso finalizzate a rintracciare gli altri proprietari dei mezzi rinvenuti.

In considerazione degli elementi raccolti dagli investigatori, che consentivano di addebitare alla responsabilità penale dell’Oglialoro, il possesso di un’arma clandestina, del relativo munizionamento, e di veicoli provento di furto per un ingente valore economico, veniva ristretto presso il carcere di Enna a disposizione del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Enna, dott. Calogero Ferrotti.