Valguarnera. Messa in suffragio del ten.col. Tuttobene e del carabiniere Barbarino

Valguarnera. Questa mattina presso la Chiesa di San Giovanni Bosco é stata celebrata una messa in ricordo del Carabiniere Giuseppe Barbarino, M.A.V.M. “alla memoria”, originario di Valguarnera, nel quarantennale della sua morte.
Alla funzione, celebrata da Padre Filippo Berrittella, hanno partecipato il vice Prefetto Vicario, Caccamo, il Questore, Patanè, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza, Pisano, il Comandante provinciale dei Carabinieri, Daidone, il Sindaco, Sebo Leanza e alcuni rappresentanti dell’Amministrazione comunale di Valguarnera, nonché i congiunti del Ten.Col. Tuttobene e del C.re Barbarino.
Al termine della funzione il Comandante Provinciale, Ten.Col. Baldassare Daidone, in un breve discorso, ha ricordato i fatti e la figura del Carabiniere Barbarino:
“Il 25 gennaio 1971, nel corso di un servizio di traduzione detenuti partito dalla Stazione Ferroviaria di Torino Porta Nuova, nel tratto tra Frugarolo e Novi Ligure, due pericolosi detenuti, a mezzo di artificioso stratagemma, riuscivano ad impossessarsi delle armi di due militari della scorta. Il successivo tentativo di fermare i fuggitivi, dopo una breve trattativa, si concludeva tragicamente. Nel conflitto a fuoco che seguiva, il Carabiniere Giuseppe Barbarino, unitamente a due commilitoni, rimaneva ucciso, mentre un terzo milite rimaneva ferito. Al suolo rimanevano anche i due malfattori.
A seguito dei fatti il Carabiniere Giuseppe Barbarino, con decreto Presidenziale dell’8 maggio 1971, veniva decorato di Medaglia d’Argento al Valor Militare, con la seguente motivazione:
“Componente della scorta di una traduzione ordinaria per ferrovia, affrontato da due detenuti che, nel tentativo di evadere viaggio durante e spianando ciascuno una pistola di cui si erano impossessati, con uno stratagemma, avevano intimato ai militari di consegnare le armi, reagiva animosamente rispondendo al fuoco aperto dagli aggressori, rimasti poi uccisi nel conflitto, fino a che non cadeva colpito a morte insieme al capo scorta e ad altro carabiniere, a lui accomunati nello stesso sentimento del dovere compiuto fino al sacrificio estremo”
Frugarolo – Novi Ligure 25 gennaio 1971
A ricordo dell’episodio, il 13 giugno 1998, presso la Stazione Ferroviaria di Novi Ligure veniva eretta una stele commemorativa.
All’epoca dei fatti il militare era coniugato con due figli, Margherita Franca di anni 6 e Luca Giuseppe di anni 5.
Il Carabiniere Giuseppe Barbarino era nato a Valguarnera il 31 luglio 1933, secondo di quattro fratelli di semplice famiglia di agricoltori, ha trascorso la sua infanzia a Valguarnera, fino all’arruolamento nell’Arma, avvenuta il 2 ottobre 1954 presso la scuola allievi di Roma.
Nel corso della sua carriera ha prestato servizio presso le Stazioni di Monfalcone (GO), Saluzzo (CN), Cuneo, presso i Battaglioni Lombardia e Piemonte e, per ultimo, al Nucleo Tribunali e Traduzioni di Torino.
Ora la sua salma riposa nel cimitero di Torino, lontano da questa terra che lo ha visto crescere e maturare quegli ideali di fede e giustizia che lo hanno spinto ad arruolarsi nell’Arma dei Carabinieri.
Oggi è stata ricordato questo episodio della storia cosiddetta “minore”, quella che non è scritta sui libri di scuola, ma è fatta ugualmente di innumerevoli vicende che, piccole o grandi, sono sempre e comunque contraddistinte dal valore, dal coraggio e dall’abnegazione, con cui gli uomini dell’Arma hanno operato e operano per il bene della Patria e per la sicurezza dei cittadini, sempre con il massimo impegno ed immutato entusiasmo.
Un pensiero è andato anche al Tenente Colonnello Emanuele Tuttobene, del quale ricorre oggi il 31° anniversario. Era infatti il 25 gennaio 1980, quando un commando terrorista uccideva l’Ufficiale ed il suo autista, Appuntato Antonio Casu.
Il Ten.Col. Tuttobene, Capo ufficio operazioni della Legione Liguria, era stato uno dei tanti obiettivi della campagna di odio contro gli uomini dello Stato che il terrorismo di quegli anni ed in particolare il gruppo delle “Brigate Rosse”, aveva voluto colpire, nell’intento di piegare la volontà di istituzioni e cittadini.
In questo giorno dunque il ricordo due uomini dell’Arma, figli di questa terra, accomunati da un tragico destino, caduti nell’adempimento del dovere, ai quali rivolgiamo oggi il nostro pensiero e la nostra più grata e reverente considerazione.