Consiglieri opposizione su chiusura “Casa Protetta” di Sperlinga

Sperlinga. Affondo numero tre dei Consiglieri comunali di minoranza del più piccolo comune della provincia di Enna, nei riguardi del primo cittadini. Michele Lo Bianco, Giovanni Li Calzi, Felice Castello, Filippo Castello e Luca Costantino, questa volta su la “Casa Protetta”.
La comunicazione pervenuta dai consiglieri comunali:

“C’era una volta …………..
Non ci può essere modo migliore di aprire il discorso sulla Casa Protetta.
Perchè la Casa Protetta di Sperlinga è diventata la favola del paese e ogni favola, si sa, non può essere deprivata di questo famoso Incipit.
C’era una volta la Casa Protetta, dunque.

Essa è stata per decenni il tabernacolo delle illusioni più grandi, dei miraggi più luminosi, dei sogni più belli di gran parte del paese.
Essa rappresenta, oggi, il sogno irrealizzato di diverse generazione di sperlinghesi che verso questa struttura assistenziale hanno legittimamente proiettato la speranza di una degna sistemazione occupazionale.

Sembrò, ad un certo punto, che questo sogno si fosse realizzato. Ci fu anche una festa, una gran bella festa per l’inaugurazione della Casa Protetta, con tanti invitati e molti brindisi incauti e vani.
Ma dopo pochi mesi di vita, (o forse di sopravvivenza garantita probabilmente solo dalla abnegazione del personale ivi operante) il servizio è stato sospeso.
I pochi anziani ospiti rispediti nottetempo ai mittenti, il personale collocato a riposo nelle rispettive abitazioni e la Casa protetta chiusa. Chiusa e disabitata dagli uomini. Per tornare nuovamente a disposizione dei topi, l’utenza storica di questo sfortunato palazzo.

E Lei Sig. Sindaco dorme. Dorme, dorme sulla collina, sulla collina politica di Sperlinga.
Non svegliandosi, neppure, quando la ditta affidataria della Casa Protetta, con nota prot. n. 4778 del 10 Novembre 2010, ha avanzato al Comune di Sperlinga richiesta per la sospensione temporanea del relativo servizio, rappresentando la necessità di effettuare alcuni lavori di manutenzione straordinaria.
Perché, se fosse stato sveglio avrebbe dovuto capire che – così come richiesto dalla stessa Ditta – Lei e non altri doveva autorizzare la sospensione del servizio! Cosa che invece ha omesso di fare, come si evince dalla nota dell’Ufficio Servizi Sociali del 16/12/2010 prot. n. 5290.
Per non parlare, poi, degli interrogativi che si sarebbe dovuto porre in ordine ai motivi ufficialmente addotti per la sospensione.
Solo chi dorme, infatti, non si accorge della stranezza di un servizio assistenziale che si interrompe solo perché ci sono non meglio specificati lavori di manutenzione da effettuare che, ad ogni buon conto, si sarebbero dovuti eseguire durante i lunghi anni dell’attesa.
Solo chi dorme può ignorare che tutto ciò è paradossale perché, in fondo, sarebbe come se in un ospedale al verificarsi di un guasto all’ascensore o alle toilette, si provvedesse tout court a sospendere il servizio e a rimpatriare a casa loro tutti i ricoverati.
Sig Sindaco, seppure con tutte le cautele atte ad evitarLe il soprassalto, riteniamo indispensabile suonarle questa nuova sveglia.
Perché c’è l’interesse del Comune, che va difeso.
Perché c’è l’interesse degli anziani, che hanno diritto al servizio.
Perché c’è l’interesse dei lavoratori, che hanno diritto al lavoro e che non è giusto abbandonare a se stessi. Così come Lei, purtroppo, sta facendo, rimanendo ancora assente ed inerte, anche dopo la scadenza dell’otto gennaio 2011. Data nella quale, seconda la sopracitata nota, era stata prefissata la riapertura della Casa Protetta. Che invece rimane ancora chiusa. Tristemente chiusa”.

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redazione-vivienna