Confindustria Enna. “Massimo ribasso: minima qualità e trasparenza”

Enna. “Già all’indomani dell’approvazione della legge regionale 16 del 2010 che ha introdotto in Sicilia le aggiudicazioni al massimo ribasso, avemmo modo di lanciare l’allarme sui rischi che comportava. Un sistema che non pone qualità e serietà delle offerte in concorrenza ma si limita a registrare il massimo ribasso praticato dai partecipanti pone seri problemi di verifica della qualità delle offerte e dei partecipanti. Solo imprese che non possono garantire la buona riuscita dei lavori o che immettono nel mercato delle opere pubbliche risorse di provenienza non del tutto trasparente possono praticare ribassi ben oltre il 40%. Se poi tali ribassi sono fatti su prezzi datati di qualche anno e con oneri delle sicurezza non adeguatamente apprezzati chiunque comprenderà che non è certo la realizzazione delle opere l’obiettivo di queste imprese.

Ne fanno le spese le imprese serie che hanno costruito la loro credibilità sulla serietà e sulla correttezza”. A sostenerlo il nicosiano Vincenzo Pirrone (nella foto), presidente provinciale dell’ANCE, che continua: “Ne fanno le spese i lavoratori che vengono immessi nel mercato del lavoro nero e la loro sicurezza nei cantieri che diventano strumenti per recuperare sul basso prezzo offerto”.
Il Presidente Pirrone stigmatizza la pratica della rincorsa al massimo ribasso nel settore lavori pubblici ed afferma. “L’iniziative dell’Assessore regionale Russo, seppur con i limiti dello strumento “atto di indirizzo” che si tradurrà in un fecero del Presidente della Regione, cerca di porre un piccolo rimedio. L’introduzione di un meccanismo più valutativo quale “l’offerta economicamente più vantaggiosa”, limiterà tale rincorsa anche se non è scevro di pericoli di scarsa trasparenza. Apprezziamo comunque la sensibilità mostrata ai problemi della categoria e auspichiamo che presto l’ARS metta mano alla normativa con un recepimento in toto del codice dei contratti innalzando la soglia dell’esclusione automatica delle offerte anomale a livello di quella europea”.
Continua Pirrone concludendo: “sul punto da settimane insieme ai sindacati di categoria abbiamo chiesto un incontro al Prefetto che ha leve adeguate a spingere le amministrazioni locali al pieno rispetto della legge. I punti sul tavolo sono diversi dal tema ribassi a quello dei ritardi sui pagamenti, ritardi figli di una discutibile prassi per cui le amministrazioni si impegnano per spese che non hanno sufficienti garanzie di pagamento, così come il tema della stima analitica degli oneri della sicurezza, oneri che per legge non sono soggetti a ribasso per garantire la sicurezza dei lavoratori, ma che nei progetti non vengono mai stimati realmente, distorcendo così gli obblighi di legge a tutto vantaggio delle imprese meno propense a salvaguardare la salute degli operai edili. I sindacati sono preoccupati per questo e per gli effetti sull’occupazione conseguenti all’assenza di iniziative concrete di rilancio degli investimenti infrastrutturali. Martedì prossimo saremo ricevuti e li intendiamo proporre alcune iniziative che pensiamo siano utili”.