Tra i problematici rientri delle dee dall’America, gli arresti più o meno eclatanti che disegnano un paese dinamico ed efficiente in quelle attività che di cui non possiamo vantarci e a cui preferiremmo non assistere, si è infilato anche il “miracolo”.
Ormai da un mese e mezzo, pochi giorni prima di Natale, in un normalissimo appartamento, i signori Russo vivono un evento che ha sconvolto la loro tranquilla vita domestica, la routine di tutti i giorni: su una porta interna è apparsa una macchia che ha preso le sembianze di padre Pio, il Santo molto amato e venerato dalla padrona di casa, la signora Vilma. Non si può definire un effetto di suggestione perché la maggior parte delle persone venute, scettiche, agnostiche o credenti, l’hanno visto, e sono in tantissimi perché la voce si è sparsa anche fuori città e la sua casa è divenuta meta di un pellegrinaggio ininterrotto.
È indubitabile, però, che ancora una volta sembra che padre Pio abbia colpito nel segno; in un epoca che sembra avere perso il senso del sacro, questo santo continua ad essere venerato in tutti gli angoli d’Italia con il sostegno della chiesa ma spesso anche nonostante la chiesa ufficiale; semplici fedeli continuano farsi promotori per costruirgli e dedicargli statue, i luoghi della sua venerazione non conoscono pausa o interruzione nel flusso costante di pellegrini; centinaia di persone, come la signora Vilma, sua devota da più di vent’anni e che pure non è mai andata nei luoghi di padre Pio, costantemente fanno esperienza della sua presenza accanto a loro e si abbandonano con fiducia nelle sue braccia.
Per tutti gli altri forse vale parafrasare la famosa massima shakesperiana: ci sono più cose in cielo e in terra di quanto ne possa sognare il pensiero dell’uomo.
Franca Ciantia