Aidone. Appello a Napolitano dall’Associazione “Herbita” per SS.288

Aidone. Appello a Napolitano per richiedere la transitabilità di 7 chilometri di strada della deviazione sulla Ss 288 Catania-Aidone- Raddusa- Piazza Armerina. Renzo Evola, presidente dell’associazione aidonese Herbita di Catania, è fortemente intenzionato a tenere alta l’attenzione su questo tratto di strada, ad interesse turistico, attualmente impercorribile. Carta e penna, Evola, vista la totale inerzia da parte degli enti proposti, si rivolge direttamente a Napolitano sperando che qualcosa possa finalmente smuoversi. Da circa un biennio, a seguito delle abbondanti piogge, della franosità del terreno, la deviazione è diventata intransitabile, a tutti gli effetti, per frane, smottamenti, sprofondamento del terreno, nonché totalmente occlusa all’entrata della galleria. Sin dai primi mesi del 2009, Evola, unitamente ai sindaci dei comuni di Aidone, Raddusa, Castel di Judica, Ramacca e Piazza Armerina, ha dato inizio ad una serie infinita di sollecitazioni, esposti-denuncia, proteste a tutti i livelli, minacce di scioperi generali e tutto quanto si è potuto fare nei confronti della Provincia di Catania, che ne sarebbe la proprietaria, la quale, nei primi mesi del 2010, ha dichiarato la zona franosa e soggetta a dissesto idrogeologico ed a smottamenti continui, decretandone l’intransitabilità con delibera/determina del presidente della Provincia di Catania del tempo, Raffaele Lombardo. “Da allora- scrive Evola a Napolitano – non sono mancati, a tutti i livelli (Provincia di Catania, Regione), appelli, inviti, sollecitazioni, istanze, reclami, proteste a non finire, fax, e-mail, articoli sulla stampa senza avere, mai, un riscontro, una risposta che dimostrasse la loro responsabilità verso la gestione della pubblica amministrazione – a qualsiasi livello – muti, sordi, ciechi, insensibili ed indifferenti, inefficienti, totalmente assenti verso i problemi della gente”. “Anche incoscienti – aggiunge – nel non recepire le richieste legittime, sotto ogni profilo, dei diversi Comuni”. Evola sostiene che oltre ad eliminare la paventata pericolosità nella breve galleria che insiste sul tratto in parola (tesi non condivisa da altri tecnici), esistono 3 o 4 punti di poche decine di metri cadauno ove il manto stradale è franato. “Tutto il resto –evidenzia Evola-è in ottime condizioni di transitabilità ma la tesi della Provincia di Catania, giustificante la mancanza di intervento, è che bisogna rifarla tutta “ex-novo”, essendo la zona a dissesto idro-geologico e preventivando un finanziamento di non meno di 15 milioni di Euro che non ha”. “In realtà – prosegue – non esiste la benché minima buona volontà politica”. Occorrerebbe un coordinamento tra la Protezione civile regionale, la Provincia di Catania, la Presidenza della Regione e l’Assessorato Regionale alle Infrastrutture per esaminare la situazione e trarne le invocate e auspicate conclusioni. “Ciò lo impone, lo richiede –evidenzia ancora Evola a Napolitano – l’imminente evento internazionale del rientro della Venere di Morgantina. Si va a pregiudicare, a priori, ed in modo irreversibile lo sviluppo socio-economico-turistico non solo di Aidone e della vicina Piazza Armerina con la Villa del Casale, ma anche di tutta la provincia di Enna, attribuendosi, con tali comportamenti del tutto anomali e criticabili, gli Amministratori pubblici preposti, le conseguenti responsabilità”. Copia dell’appello, Evola lo ha fatto pervenire anche al presidente Lombardo, agli assessori regionali Missineo, Tranchida, al dirigente regionale della Protezione civile Lo Monaco, al presidente della Commissione regionale Attività produttive Caputo, al presidente della Provincia regionale di Catania Castiglione e al sen. Pino Firrarello, ai deputati regionali Galvagno e Colianni, ai sindaci dei comuni interessati e al prefetto di Catania Santoro.
Angela Rita Palermo