In corteo le donne ad Enna: Sono donna e dico basta. “Se non ora quando?”

Enna. Centinaia di donne ed anche molti uomini, a sfidare una mattinata di freddo, nella piazza antistante l’ingresso del Castello di Lombardia, tutti accomunati sotto la statua dello schiavo Euno per poi proseguire in corteo sino in piazza Vittorio Emanuele. Hanno preso in molte la parola a difesa della dignità di donne e uomini, per dire no al degrado politico e culturale e “sono donna e dico basta”, come scritto sulle magliette di molte partecipanti.
Una straordinaria partecipazione a una mobilitazione per la dignità di tutte e tutti e per dire no a un modello che fa mercimonio della donna, vista come mero oggetto di scambio sessuale, con il superamento di qualunque soglia di decenza soprattutto quando lo scambio avviene con risorse e ruoli pubblici. Tutte all’unisono raccolgono le parole di Rita Magnano, segretaria provinciale della Cgil ennese: “Nel nostro paese le donne studiano, lavorano, si impegnano nel sociale e nella politica per una società migliore sotto tutti i punti di vista e non si può accettare che questo venga oscurato dal modello ostentato dal presidente del consiglio che è meglio che vada via per non farci vergognare di essere italiani”.
Applaudito l’intervento di una donna rumena, Gabriella, da sette ad Enna. “Siamo qui per lavorare – ha dichiarato Gabriella – e non per subire violenze; siamo rispettati nel lavoro e vogliamo essere rispettati nella vita di tutti i giorni; non siamo oggetti; facciamo anche volontariato, cerchiamo di aiutare anche gli altri extracomunitari perché comprendiamo i momenti difficili che possono attraversare, ma respingiamo ogni violenza soprattutto al livello fisico e morale”. Tutti hanno condiviso le motivazioni che hanno spinto ad organizzare questa manifestazione di protesta. I rappresentanti della Cgil hanno pensato di distribuire pane e nutella, molto graditi e gustati. Un’atmosfera di grande partecipazione da parte di tutti, ma soprattutto delle donne e i tanti interventi venuti fuori hanno dimostrato che c’è grande partecipazione, si vuole dare una svolta a quanto sta accadendo in Italia, le donne vogliono rivendicare una loro dignità personale e vogliono continuare ad essere considerate persone importanti per la società di oggi. La manifestazione, organizzata da Giovanna D’Alia ed Angela Accascina , è sicuramente riuscita sia dal punto di vista della partecipazione ma anche dalla qualità degli interventi, sostenendo a gran voce i diritti delle donne, che sono punti fondamentali della società di oggi. Gli organizzatori si sono rivolti a tutte le donne, madri, figlie, nonne, ma anche a tutti gli uomini, che hanno realmente voglia di condividere con le donne un percorso di vita che garantisca pari opportunità, nel rispetto gli uni degli altri.