Formazione Sicilia: Sindacati su piede guerra
Enna-Cronaca - 16/02/2011
Sono sul piede di guerra, i sindacati della formazione professionale. A conclusione di un faccia a faccia con l’assessore regionale Mario Centorrino, denunciano “che nel settore continua a regnare il caos”. “Si volti finalmente pagina”, tuona Franco Lo Greco, responsabile per le politiche della formazione, della Cisl Scuola Sicilia. “Si parta con la riorganizzazione e la riqualificazione del settore”. A fare infuriare i sindacati, “l’assoluta confusione che persiste riguardo alla copertura finanziaria del Prof 2011”, e la indisponibilità, comunicata dall’assessore affiancato dal neo-dirigente generale Ludovico Albert, delle somme necessarie a pagare gli stipendi non ancora erogati: per i primi mesi del 2011 e per i mesi (da tre a sei, a seconda dei casi) non ancora retribuiti, del 2010. Così, stamani, gruppi di lavoratori si sono riversati in via Ausonia, dov’è la sede dell’assessorato, per sit-in spontanei. E Cisl, Uil Snals e Ugl, hanno dato il via ai preparativi per organizzare, nei prossimi giorni, una manifestazione regionale. Perché “il rischio – denuncia Lo Greco – è che partano nuovi bandi di concorso e si finisca con l’ampliare ulteriormente la platea degli enti”. In pratica, ancora accreditamenti di istituti e ancora assunzioni clientelari, nonostante lo stop stabilito al riguardo, al 31 dicembre 2008, sia nei protocolli sottoscritti dalle parti che con direttive dello stesso assessorato. “Chiediamo un’inversione di rotta a 360 gradi”, insiste la Cisl, che invoca “regole certe e trasparenti”. Gli enti che mancano dei requisiti previsti dalla legge, soprattutto in materia di regolarità contributiva (Durc) e contratti di lavoro, sostiene Lo Greco, devono essere “definanziati”, privati cioè di risorse pubbliche ed espulsi dal settore. Per contro, gli enti virtuosi, che negli anni hanno operato nella legalità, vanno “selezionati e mantenuti in vita”. Le risorse recuperate a valle di questa “operazione di riorganizzazione e pulizia”, per la Cisl devono essere utilizzate per aiutare gli enti in regola a svolgere la loro attività, e per le indennità, nel caso, eventuale, di mobilità degli operatori. In ogni caso, “siamo al capolinea – protesta il sindacato – così non si può più andare avanti”.