I laici della chiesa di Monreale nella post modernità
Enna-Cronaca - 16/02/2011
E’ stato S.E.Mons.Salvatore Di Cristina, Arcivescovo di Monreale, ad aprire l’assemblea generale delle aggregazioni laicali della diocesi, alla presenza dei quadri dirigenti delle associazioni, che si riconoscono nella “ecclesialità” ed aderiscono alla Consulta diocesana (CDAL) (1) e regionale (CRAL) (2).
Per contenere i numerosi partecipanti e le rappresentanze provenienti da tutti i comuni della diocesi, gli organizzatori hanno dovuto scegliere, per la massima assise laicale, un grande albergo di Isola delle Femmine, centro del turismo estivo e congressuale, lungo la costa Palermo – Capaci – Terrasini – Castellammare, quasi a significare la società con la quale è chiamata la Chiesa a confrontarsi con la pastorale nel tempo della postmodernità.
Gli spazi disponibili hanno permesso alle associazioni di esporre, in collaborazione con le case editrici e con gli artisti cattolici, libri, riviste, dvd, opere artistiche, quadri e mosaici, provenienti dalla mostra presentata dall’UCAI, in occasione del Congresso nazionale dell’Unione, svoltosi recentemente in Sicilia ed esemplari della collettiva su “Le donne del Vangelo”, organizzata dalla Presidente dell’ UCAI, Fulvia Reyes, gradita ospite dell’Assemblea (3).
E l’Arcivescovo Di Cristina, nel decimo anno della sua consacrazione episcopale, non ha mancato nell’aprire i lavori, di illustrare la sua recente Lettera pastorale, ”La nostra Chiesa accogliente” (4) simbolo di una Chiesa aperta alla post modernità della società, all’immigrazione, al passaggio ed all’afflusso del turismo culturale e religioso, che caratterizza la vita della città normanna di Monreale, ai primi posti dei visitatori internazionali della Sicilia.
Il segretario generale della consulta diocesana, prof.Rosamaria Scuderi, nel presentare il relatore della giornata, Prof.Giuseppe Savagnone invitato da sua ecc.za l’Arcivescovo Di Cristina a tenere alla assemblea la prolusione introduttiva sul tema “Da cristiani nella postmodernità”, ha sottolineato che l’ argomento, è stato trattato dal relatore in molti suoi scritti (5-9-11).
Ha quindi sintetizzato il cammino compiuto dalla Consulta per una azione unitaria delle organizzazioni cattoliche, come proposta inizialmente dal compianto Arcivescovo Cataldo Naro, a cui si deve il primo raduno di studio unitario dell’associazionismo diocesano, svoltosi a Poggio S.Francesco, unitamente ai gruppi confraternali. Nel 2009, l’assise unitaria aveva approfondito, con l’Arcivescovo Di Cristina il tema della “Ministerialità dei laici” (7).
E così è nato questo “terzo” importante appuntamento nella formula di comunione e fraternità tra i tanti gruppi, movimenti, associazioni del ricco tessuto del laicato della gloriosa diocesi, assistito, per recente volere dell’Arcivescovo dal Vicario Generale Mons. Antonino Dolce (6). E’ nota la tradizionale presenza dell’Azione cattolica di Monreale e dello sviluppo nel nostro tempo dei nuovi gruppi e movimenti laicali di spiritualità, (Rinnovamento dello Spirito, Focolari, Movimento per la Vita), di solidarietà, (società cooperative di volontariato), di apostolato sociale (ACLI, MCL, ACAI, CIF, C.D, Comunione e liberazione), di assistenza familiare (Oasi cana ) e culturale, (Fuci, AIMC, UCIM, UCAI), di vocazioni missionarie (Presenza del Vangelo, Missionarie del Vangelo, Nuovi Orizzonti, Gioventù francescana, Movimento carismatico di Assisi, Milizia dell’Immacolata, Serra Club).
Questi movimenti laici sono stati incoraggiati dagli arcivescovi che sono succeduti nella guida della diocesi, da Carpino, a Mingo, a Cassisa, a Vico, a Naro, ed ora a Di Cristina, o sono nati nella diocesi da Bommarito, a Catarinicchia, a Romano, a Bacile, a Petraia.
La storia del laicato diocesano annovera la Beata Pina Suriano, ricordata da Benedetto XVI nella sua visita a Palermo e figure di laici generosi, che si sono impegnati nell’opera educativa, culturale, religiosa, dentro e fuori dalle parrocchie, nei circoli di Luigi Gedda, Carlo Carretto , Mario Rossi e Vittorio Bachelet.
Operarono al Centro diocesi e nelle comunità della provincia di Palermo: Benedetto Messina, (13) Rocco Campanella (13), Salvatore Contorno, Natale Caruso, (13) Enzo Cutietta, Anna Terruso, Francesco Mortillaro, (13) Ciccio Ganci, Onofrio Orlando, G. Lombino, Luciano D’Asaro, Giuseppe Pioppo, Pino Lo Grasso, Giuseppe Iannazzo (13) Pino Viola, Giuseppina Russo, Pietro Lo Vasco, per citarne solo alcuni, formatisi alla scuola dell’Azione cattolica, portati a testimoniare la fede ed a diffondere il Vangelo e la dottrina sociale della Chiesa, partecipando alla vita delle istituzioni locali da volgere al Bene comune, incoraggiando e sostenendo opere sociali e vocazioni sacerdotali e religiose.
Il cammino dei laici non è stato comunque facile, a sentire il prof.Giuseppe Savagnone, nel suo dotto e documentato intervento all’assemblea monrealese, poiché non sono mancate le incomprensioni all’interno della Chiesa, specie a livello parrocchiale e prima del Concilio Vaticano II. (11)
Per colpa in parte dei laici “tutto fare” all’interno della parrocchia ed attorno al parroco, dei “laici clericalizzati”, a dire del prof.Savagnone, per quel sentirsi, uomini o donne, vice re, vice parroci, ministri e non solo della comunione, ma anche del silenzioso obbedire, senza intercettare i problemi e viverli nella comunità dei diseredati e dei benestanti, dei giovani e degli anziani, da riportare al centro della pastorale familiare, catechistica, sociale.
Per una intransigente linea aconfessionale, in altri casi, di origine sturziana, criticata quando si sono dovuti confrontare con le tesi oltranziste dei “laici non credenti” e con i primi segnali di una multiculturalità presente nella società post moderna.
L’opera svolta dal laici credenti in una realtà dalle profonde radici cristiane, dalle sante messe ancora frequentate, dagli esempi meravigliosi, di eroi civili e religiosi, non è comunque valsa ad abbattere il degrado, la violenza, la presenza di grandi organizzazioni criminali, il malcostume diffuso, l’isolamento degli immigrati, la solitudine dei poveri e dei disoccupati.
Per Savagnone occorre ora un supplemento di formazione religiosa, sociale, civile ed una maggiore disponibilità alla donazione.
I convegni, i documenti della CEI e della CESI, le Encicliche, i discorsi e le omelie, la pastorale della cultura o le giornate delle missioni o delle vocazioni, la Dottrina sociale della Chiesa, pur nella loro ricchezza di insegnamenti e di proposte, sembrano fermarsi ai “piani alti dei condomini” delle città, alle messe dei giorni festivi, al chiuso delle riunioni dei gruppi e dei movimenti e restano spesso al loro interno, se non per uscire nei giorni delle feste patronali, tra luci e folklore, mentre crescono sulla società esterna i condizionamenti del mercato, dei costumi illeciti, della nuova comunicazione di massa, ed un malessere diffuso dall’egoismo invadente i settori pubblici e privati, le istituzioni e le imprese. (5)
Per il relatore occorre da parte dell’associazionismo ecclesiale partire da una rieducazione – conversione a partire dai credenti, per una impresa all’altezza dell’emergenza educativa, di cui parla Benedetto XVI, senza la paura di essere minoranza nella società post moderna.
Gli apostoli erano soltanto dodici ed hanno raggiunto nei secoli, che ci precedono e nel nostro, tutti i continenti.
La postmodernità, che viviamo, tra paure e speranze, può e deve essere una occasione per operare una massiccia azione educativa, che parta dagli adulti per cogliere i germi della cultura della modernità, i valori a volte inespressi di molti giovani, l’ansia di conoscenze e di difesa della vita e dell’ambiente, l’amore per le arti e la sete di giustizia e di verità.
“Essere con“, allora, uniti intanto nell’azione pastorale e sociale della Chiesa. ”Essere per” il bene comune, anche attraverso l’accoglienza, (a cui ci invita l’Arcivescovo Di Cristina nella sua ultima Lettera pastorale (4), attraverso proposte ed impegni a cui la CRAL della Sicilia mobilita le associazioni, (8 ) anche con la costituzione dei nuovi Gruppi di Ricerca e Studi, per il rispetto della persona e di tutte le persone, delle città, del territorio, da realizzare nella legalità, nella giustizia,nella solidarietà, nella partecipazione alla vita delle istituzioni.
Nella postmodernità c’è una esplosione di soggetti, di personalità, di uomini e donne colte, di cui si deve prendere coscienza, che vogliono utilizzare talenti e potenzialità naturali, culturali, artistici, che rivendicano la loro individualità, essenza della presenza del divino che c’è in ciascun uomo.
Occorre da parte dei laici credenti (docenti, medici, ingegneri, biologi, letterati, artisti, poeti e musici, catechisti, operatori sociali,operai o disoccupati) andare incontro a questa umanità, come ha fatto Cristo, venendo in aiuto, servendo il prossimo, che la storia ci fa incontrare, portando con i nuovi linguaggi il Vangelo, la buona notizia, un sorriso ed un gesto di fraterna solidarietà.
Ed il dibattito, incentivato dalle provocazioni del prof Savagnone, si è fatto intenso tra i cinquecento partecipanti, divisi per alcune ore in cinque affollati Gruppi-laboratori-propositivi, condotti da Nino Mancuso, Gino Chimenti, Marina Rosso Pecoraro, Benedetta Mascellino, Maria Grazia Di Palermo, (10) Agostina Aiello, Maria Rosa Incontrera, Carmelo Moscato, e seguiti da interventi da parte del Vicario Generale Mons.Dolce, da Laura Bisso, Aida Vivaldi, Ferdinando Russo, dal diacono Angelo Guarino, dal prof.Tony Caronna, Renzo Di Trapani, ed altri numerosi protagonisti dei costruttivi confronti.
Le conclusioni nell’omelia commossa e profonda dell’Arcivescovo Di Cristina, che ha ringraziato il segretario generale della consulta Rosa Maria Scuderi e le associazioni, i movimenti, i gruppi musicali, gli organizzatori, per la giornata di analisi ed impegni assunti nei laboratori dei gruppi, costituiti con una meravigliosa convergenza di intenti per operare unitariamente nell’opera religiosa, educativa, sociale, culturale in cui la Chiesa diocesana si sente coinvolta. I Dai sacerdoti, ai religiosi, ai laici, davanti ad una società, che chiede per le famiglie, per la gioventu’, per il lavoro, per l’etica delle istituzioni locali e nazionali, l’eroismo dei santi, tutti siamo chiamati a testimoniare la nostra fede, la comune umanità e la donazione di mezzi ed energie personali e di gruppo, che l’unità con Cristo sprigiona..
Ferdinando Russo
onnandorusso@libero.it
1) Il sito della Consulta Diocesana delle Aggregazioni laicali, www.cdal-monreale.it
2) Il sito della Consulta Regionale delle Aggregazioni laicali della Sicilia in www.chiesedisicilia.org – alla voce segreteria pastorale-laicato
3) UCAI-Il catalogo “Il sacro e l’arte, Insieme per educare – Oltre la luce – Mostra nazionale d’Arte UCAI,Palermo,2010
4) S.Di Cristina,”La nostra Chiesa accogliente”. Lettera pastorale di S. E. Mons. Salvatore Di Cristina, Monreale Gennaio 2011,in sito diocesi.
5) S.Savagnone, Maestri di umanità, alla scuola di Cristo. Per una pastorale che educhi gli educatori,Cittadella Editrice-Assisi,novembre 2010
6)Il sito della diocesi di Monreale, www.webdiocesi.chiesacattolica.it/sicilia/monreale
7) F.Russo, “Alla ricerca della ministeriarità in www.google .it e già in www.cdal-monreale.it Archivio, Documenti
8) F.Russo, Assemblea CRAL-Dicembre 2010-doc, in www-cdal-monreale.it
9) G.Savagnone – Comunicazione, Oltre il mito e l’Utopia, Per una cultura conviviale Edizioni Paoline, Milano,1007
10) M.G.Di Palermo in M.G.Di Palermo, in Insieme, al Saracen, per parlare di postmodernità, in www.cdal-monreale.it e in www.facebook.com alla voce Rosamaria.Scuderi
11) G.Savagnone,Dibattito sulla laicità – alla ricerca di una identità, Ellenici, 2006 elenco di alcune sue opere
12) F.Russo, Prefazione al volume “La laicità dei non laici” di Salvatore Agueci, in www.vivienna.it, in www.facebook.com
13) F.Russo e Benedetto Messina, Russo e Campanella, ecc in www.google.it