Calascibetta. Rivendita di tabacchi in fumo

Calascibetta. Non è rimasto niente all’interno della rivendita di tabacchi di via Nazionale. Un corto circuito, questa notte, ha mandato in cenere tutto, dai tabacchi alla computisteria, agli oggetti di bigiotteria. In fumo anche gli arredi e il registratore di cassa. Danni ingenti che hanno buttato nella disperazione Giuseppe Generoso, un giovane di Piazza Armerina che poco più di un anno fa aveva acquistato la licenza della rivendita. “Potete scrivere chiaramente che si è trattato di un corto circuito”, sono state le pochissime parole del ragazzo. La chiara tesi del corto circuito è stata confermata anche dai Carabinieri della locale stazione. “Quando siamo arrivati sul posto, all’alba, abbiamo visto subito che non c’era nessun segno di scasso, né traccia di liquido infiammante, la saracinesca era regolarmente chiusa – ha riferito il comandante dei Carabinieri Gaetano Silvano-. E’ stato chiaro anche ai Vigili del Fuoco, giunti da Enna, che si sia trattato di un corto circuito”. Nessun dolo dunque, ma probabilmente il mal funzionamento dell’impianto elettrico del piccolo negozio, circa 15 metri quadrati. “Occorrerà purtroppo ripartire da capo”, si è limitato a dire il papà di Giuseppe, che, appena giunto, per prima cosa si è abbracciato il figlio. A dare l’allarme sono stati alcuni operatori ecologici, i quali hanno visto uscire del fumo da sotto la saracinesca. Così hanno avvertito sia i carabinieri sia i Vigili del Fuoco arrivati immediatamente sul posto insieme al giovane proprietario, quest’ultimo avvertito dalle Forze dell’ordine. Ma all’interno del negozio, appena aperta la saracinesca, tutto era stato già divorato dal fuoco. La notizia è stata presa con stupore dagli xibetani. Dispiacere tra la gente che ha subito pensato ai sacrifici che il giovane, oramai integratosi bene a Calascibetta, aveva fatto per aprirsi l’attività commerciale. “I giovani hanno forza e volontà, ce la farà questo bravo ragazzo a ricominciare”, diceva un anziano xibetano. Ce la farà senz’altro, ma occorreranno, purtroppo, altri sacrifici”.

Francesco Librizzi

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redazione-vivienna