Enna. Della Multiservizi se ne parla quando c’è il rischio della perdita di posti di lavoro. Se ne discute sulle pagine di cronaca dei giornali quando ci sono ritardi nel pagamento degli stipendi ai dipendenti. Diventa argomento di polemica politica nel momento in cui la Provincia di Enna decide di mettere in vendita le quote di azioni di sua proprietà. La Multiservizi non è solo questo. Da quando è nata, nel 1990 con il nome di Enna Servizi, mutato in Multiservizi nel 1994, questa società mista opera in tre settori: vigilanza ambientale e venatoria, manutenzione delle strade e manutenzione del verde pubblico. Complessivamente sono un centinaio circa i lavoratori addetti alle attività svolte dalla Multiservzi. Di questi circa 100 lavoratori, 9 sono impegnati nella vigilanza venatoria ambientale venatoria sull’intero territorio provinciale. Nell’ultimo quadrimestre del 2010, gli addetti alla vigilanza venatoria ambientale hanno svolta un’azione di contrasto delle attività venatorie irregolari come dimostrano i cinque verbali penali che hanno redatto. In questi 5 verbali penali sono indicati i comportamenti irregolari sanzionati: l’uso del furetto, l’uccellagione e l’utilizzo di richiami elettrici ed acustici. Rilevante è il numero di verbali amministrativi per violazione delle norme che non comportano sanzioni penali: 23 nel quadrimestre settembre – dicembre 2010. Le violazioni delle norme rilevate dagli addetti alla vigilanza venatoria-ambientale riguardano l’esercizio dei caccia senza autorizzazione, l’esercizio di caccia al di fuori dagli orari consentiti, il mancato rispetto della distanza di sicurezza, l’esercizio di caccia che non è annotato sul tesserino venatorio. Le società miste per la gestione di servizi di interesse pubblico, che hanno una rilevanza imprenditoriale, soddisfano l’esigenza di interventi immediati che, con le normali procedure amministrative, l’ente pubblico non è in grado di assicurare in specifici campi delle sue attività.
Silvano Privitera