“Nell’attuale fase di riorganizzazione della sanita’ il diritto alla salute non viene ancora assicurato. Per questo abbiamo chiesto all’assessore Russo di anticipare al 2011 alcuni obiettivi previsti per il 2012 : parte dei 2500 posti di Rsa , i Pta e gli interventi per la riduzione dei tempi delle liste d’attesa”: lo ha detto Mariella Maggio, segretaria generale della Cgil Sicilia, intervenendo al Civico di Palermo a un dibattito della Funzione pubblica. “Un punto fondamentale della riforma- ha sottolineato la Maggio- resta la medicina del territorio. Per questo obiettivo- ha aggiunto- servono risorse che possono essere recuperate anche attraverso la lotta agli sprechi”. A quest’ultimo proposito la segretaria della Cgil ha detto che “una delle strade e’ l’integrazione socio- sanitaria, mettendo in sinergia i due assessorati di riferimento allo scopo di una maggiore funzionalita’ che puo’ anche determinare risparmi”. La leader della Cgil ha sottolineato “l’importanza in questa fase di relazioni sindacali corrette, perche’ si realizzi una convergenza tra atti aziendali, piani locali e dotazioni organiche e affinché diritti e professionalita’degli operatori non vengano compressi”. La Maggio ha dato atto al governo regionale di un’attenzione alle famiglie dimostrata con l’intenzione di innalzare l’Isee ai fini delle esenzioni e di riorganizzare l’attivita’ dei pronto soccorso. A una giornalista che le ha chiesto se si univa al coro di quelli che vogliono le dimissioni dell’assessore alla sanita’, la Maggio ha risposto che “compito del sindacato e’ stare ai tavoli e negoziare per il buon funzionamento della sanita’ e per i diritti dei lavoratori, non chiedere dimissioni. A Russo chiediamo di intensificare il dialogo e i tavoli di concertazione”.Infine un messaggio al governo regionale: di “impegnarsi fino in fondo nella commissione paritetica Stato – Regione nella battaglia per le accise che possono assicurare alla Sicilia, in vista del federalismo, il gettito necessario a coprire i costi della sanita’. In alternativa- ha sostenuto- la battaglia si spostera’ sulla quota di compartecipazione dello Stato che non potrebbe essere abbassata”.