Enna. Eurocoltivatori lancia l’allarme per la crisi zootecnia
Enna-Provincia - 01/03/2011
Enna. Anche l’Eurocoltivatori, attraverso il suo rappresentante, Carmela Ferraro, lancia l’allarme della crisi nella zootecnia. “La pressante crisi che colpisce il comparto agricolo e zootecnico della provincia e la disattenzione dei Governi, Regionale e Nazionale e di tante altre Istituzioni – esordisce Carmela Ferraro – stanno facendo precipitare l’agricoltura in una situazione di emergenza senza precedenti. Le carenze strutturali ed infrastrutturali, la mancanza di capacità contrattuale degli operatori agricoli, sta facendo perdere sempre più quote di mercato ai nostri agricoltori a favore di produzioni estere e del nord Italia, nonostante gli sforzi enormi verso produzioni di ottima qualità. Nei nostri allevamenti i capi restano invenduti, nonostante la Sicilia importi più del 70% della carne che consuma e l’Italia più del 60%”.
“I nostri costi di produzione – denuncia Carmela Ferraro – sono tra i più elevati nel mondo e i prezzi che si realizzano per gli agricoltori e per gli allevatori sono ridicoli di fronte a spese oramai insostenibili. Le continue avversità atmosferiche stanno mettendo in ginocchio ulteriormente le già precarie strutture della provincia e delle aziende agricole e non è stato previsto alcun tipo di intervento per il loro ripristino”.
Ancora accuse per i servizi veterinari della provincia. “Non funzionano affatto – afferma la rappresentante dell’Eurocoltivatori – per l’assenza di veterinari sul campo per fare i dovuti accertamenti, con il risultato che migliaia di aziende zootecniche ennesi sono a rischio chiusura; se a questo aggiungiamo la riforma della PAC, le cui misure risultano penalizzanti per le colture e gli allevamenti delle zone marginali e svantaggiate senza una adeguata politica di sostegno per le aziende, il rischio dell’abbandono di vaste aree si fa sempre più concreto e pericoloso”.
Lanciato un invito ai Sindaci e ai presidenti dei Consigli comunali, invitandoli a farsi parte attiva nei confronti della Regione e dello Stato con “Ordini del Giorno” o altre iniziative idonee che riterranno utili per far si che attorno a questi temi si possa creare l’attenzione necessaria di tutti per tentare una soluzione ai tanti problemi del mondo agricolo e zootecnico.
Al Ministero per le politiche agricole si chiede: a) Emanazione di una Ordinanza di Protezione Civile che tenga conto dello stato di crisi del settore;
a) applicazione immediata del D.Lgs. 102/2004 sulle calamità naturali e attivazione delle procedure assicurative per i rischi da calamità naturale e che ancora non trova applicazione;
b) concessione delle indennità di macellazione per i capi bovini di età superiore a 7 anni, atteso che la nuova PAC prevede la concessione di questa indennità solo ai bovini di età inferiore , non tenendo conto delle realtà produttiva dove i capi vengono allevati per più di 7 anni;
c) la possibilità di inserire nei fascicoli del produttore i boschi utilizzati a pascolo per il calcolo della SAU.
Alla Regione Siciliana si chiede:
a) congrui finanziamenti per il prepensionamento, degli agricoltori e per l’insediamento dei giovani agricoltori, atteso che oggi è impossibile per un giovane agricoltore acquistare una azienda agricola con fondi propri, interventi concreti per il biologico e per tutte quelle misure di accompagnamento previste dallo sviluppo rurale e che la Regione Siciliana, unica in Italia, non ha finanziato né con il primo PSR , né tanto meno con il secondo;
b) finanziamento del piano di risanamento dalla Brucellosi;
c) lo snellimento delle procedure per l’apertura di caseifici aziendali per la lavorazione del latte crudo, atteso che in provincia di Enna è assai complicato essere autorizzati a differenza di quanto avviene nella provincia di Ragusa, tanto è vero che nella nostra provincia esiste solo un caseificio , che può lavorare il latte crudo, con tanti saluti per il piacentino;
d) mandare tutti i veterinari presenti in organico a fare i controlli previsti dalla Legge in tempo utile per il riconoscimento delle qualifica di ”ufficialmente indenne” agli allevamenti del territorio provinciale ;
e) norme urgenti per affrontare la situazione debitoria delle aziende agricole e zootecniche almeno ventennali;
f) piano straordinario per l’abbattimento dei capi a fine carriera;
Ai Comuni ed alla Provincia si chiede:
a) immediata convocazione dei rispettivi consigli per chiedere lo stato di crisi del settore da affrontare mediante Ordinanza di Protezione Civile;
b) finanziamenti urgenti per il ripristino delle strade rurali, attraverso i progetti per la multifunzionalità e la manutenzione del territorio, affidando, come dice la Legge, agli agricoltori gli interventi fino a 50 mila euro ;
c) bilanci che tengano conto del settore agricolo e zootecnico con specifiche iniziative finanziarie a sostegno del settore;
d) adozione di una politica che incentivi la vendita diretta delle produzioni agricole e zootecniche da parte degli agricoltori e degli allevatori che possa contribuire a calmierare i prezzi al consumo;
e) controlli approfonditi sui prezzi di vendita al dettaglio dei prodotti agricoli e zootecnici;
f) riapertura dei piccoli, macelli comunali, liberalizzando le norme capestro sulla depurazione delle acque reflue fino a 4 capi bovini adulti a settimana, in quanto le norme attuali non consentono né la riapertura , né tanto meno le deroghe che sono già scadute.