Enna. Si profila l’emergenza raccolta rifiuti

Enna. Potrebbe scattare da un momento all’altro “l’emergenza rifiuti” in tutta la provincia a seguito del paventato licenziamento di quasi il 50 per cento del personale che ha operato con SiciliAmbiente, compresi anche gli operatori amministrativi. Proprio dagli operatori amministrativi è iniziata la protesta visto che da ieri sono in assemblea permanente in quanto aspettano risposte chiare e precise sia dalla commissione di liquidazione, presieduta dall’ingegnere Giuseppe Margiotta, sia dal vertice di SiciliAmbiente, che da oggi lascia l’onere del servizio all’Ato Rifiuti, mettendo in mobilità la maggior parte del personale, riduzione necessaria se l’assemblea dei sindaci continua ad insistere nel sostenere che il servizio, in tutta la provincia, deve essere fatto con 19 milioni di euro, somma sicuramente insufficiente, visto che la commissione di liquidazione ha dichiarato che la somma è insufficiente e che si cercherà di tentare con una somma complessiva di circa 21 milioni di euro, cercando anche di far partire la raccolta differenziata che, allo stato attuale, è di appena il 3 per cento, la percentuale più bassa di tutta la Sicilia.
Argomento questo, importante ed impegnativo, sempre trascurato e mai affrontato da parte dei sindaci, nonostante le continue sollecitazioni da parte della Regione Siciliana. Ieri mattina i rappresentanti delle organizzazioni sindacali si sono recati nei vari cantieri per affrontare con i lavoratori le problematiche legate al servizio, al pagamento delle spettanze arretrate e al paventato licenziamento di almeno 200 dipendenti tra lavoratori ecologici ed amministrativi, licenziamenti che potrebbero provocare una protesta ad oltranza da parte dei lavoratori ecologici, e, quindi, bloccare in tutti i comuni con la conseguenza di far scattare l’emergenza rifiuti.
La commissione di liquidazione è stata abbastanza chiara nella lettera inviata ai sindaci precisando che “il servizio deve essere assunto in economia, rilevandolo da Sicilia Ambiente; il personale da utilizzare deve essere soltanto quello “utile” all’espletamento del servizio; i costi devono fare riferimento a quelli del 2010, fino all’approvazione del bilancio 2011”. Da numerosi contatti che si sono avuti con le singole amministrazioni si prevedono dei tagli da parte dei consigli comunali, mantenendoli in linea con quelli precedenti, almeno come ordine di grandezza. La commissione di liquidazione è stata abbastanza precisa ,a proposito del costo del servizio, nel dichiarare che bisogna avere il minimo di organico per l’espletamento del servizio e per la riorganizzazione funzionale del personale. “Scendere al di sotto di questi costi (21 milioni di euro) – dichiarano i componenti la commissione di liquidazione – rende inattuabile qualsiasi strategia di miglioramento del rapporto qualità-prezzo del servizio, ed esclude di fatto la prospettiva di introdurre qualsiasi raccolta differenziata ed ogni ragionevole volontà di mantenere gli attuali livelli occupazionali”.