Enna. Slitta udienza operaio accusato di maltrattamenti e sfruttamento prostituzione dell’ex convivente, seviziata con manico di martello

Enna. L’udienza preliminare a carico dell’operaio edile A.B , 40 anni, è slittata al prossimo 31 marzo. Per l’operaio la Procura della Repubblica ha chiesto il rinvio a giudizio in quanto resosi responsabile di violenza sessuale, maltrattamenti e sfruttamento della prostituzione ai danni dell’ex convivente.
Pesante l’accusa nei confronti di A.B., infatti, attraverso le indagini, sembra che lo stesso abbia maltrattato la convivente con continue aggressioni, minacce e crudeltà di ogni genere al limite delle sevizie, si parla di averla seviziato utilizzando il manico di un martello.
La donna per tanto tempo ha taciuto nella speranza di riportarlo in condizioni, ma dopo l’ennesima sevizia aveva riferito che era deciso ad abbandonarlo perché la sua vita era diventata un vero e proprio inferno. L’operaio era stato arrestato e poi gli sono stati consessi gli arresti domiciliari il 30 giugno dello scorso anno, quindi in una fase successiva, su richiesta del suo difensore, avvocato Giampiero Cortese, è stato scarcerato, però con l’obbligo di firma sino a fine luglio. Ad arrestarlo erano stati gli agenti della squadra Mobile, coordinati dal dirigente, Giovanni Cuciti, dopo che gli stessi avevano svolto un’accurata indagine scaturita dalla denunzia fatta dalla vittima. La donna, in un momento di sconforto e di depressione psicologiche per le violenze subite, accusò l’ex convivente di averla maltrattata per mesi, di averla fatta pure prostituire, e con i soldi realizzati, prelevati per comprare le sigarette e giocare al “Gratta e vinci”, oltre ad averla seviziata. L’operaio edile, nel corso dell’interrogatorio, ha cercato di alleggerire la sua posizione, negando di avere abusato della sua ex convivente e di averla seviziato con il manico del martello.

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