Troina. Progetto: “Bivio…Insieme per Costruire il Futuro”

Troina. Rendere autonome le persone con difficoltà cognitive. Questo l’ambizioso progetto messo in atto dall’Associazione “La Solidarietà”, che porta come titolo “Bivio…Insieme per Costruire il Futuro”, non solo per il luogo in cui prende vita, una casa data in uso dall’Oasi Maria SS. di Troina, collocata nei pressi di un bivio, ma anche perché, nel linguaggio comune, “Essere ad un bivio” vuol dire fare una scelta. Una scelta, il più delle volte difficile, come quella fatta dai genitori dei ragazzi ospiti della struttura, che per il bene dei propri figli, hanno deciso di distaccarsi da loro e offrirgli una chance per il futuro. Una vita autonoma, che permetta loro di vivere senza l’aiuto dei famigliari. Un progetto lungimirante, che a distanza di un anno, ha mantenuto e raggiunto appieno gli obiettivi che si era prefissati.
La casa, ristrutturata grazie al contributo gratuito di tanti artigiani locali, ospita al momento due ragazzi: Salvatore Maiorca e Salvo Rundo (nella foto).
I due ospiti, coadiuvati da un gruppo di volontari e dall’ideatore del progetto, Angelo Impellizzeri, hanno imparato a gestire autonomamente la quotidianità, come cucinare, lavare, stirare, fare la spesa, con l’ulteriore scommessa di condividere, questa quotidianità, sostenendosi vicendevolmente. Quindi, non solo è stato raggiunto l’obiettivo dell’autonomia, ma anche quello dell’integrazione, grazie anche ad altre associazioni ed enti di Troina che hanno collaborato.
“Il Dopo di Noi è la preoccupazione di tutti quei genitori che hanno figli con difficoltà o handicap, perché non è facile trovare un posto in cui lasciarli, dopo la loro morte. Questo progetto ha come obiettivo quello di ridare speranza a questi genitori e assicurare autonomia a tutti quei ragazzi che sono stati meno fortunati di noi”, spiega Angelo Impellizzeri.
“Non averlo più a casa come prima, racconta la famiglia di Salvo, è difficile da accettare, ma so che questo distacco farà bene ad entrambi. Lui sarà autonomo e io più tranquilla se un giorno non avrò più la forza di assisterlo”.
Per Daniela, una delle volontarie, “È un percorso che, nonostante le difficoltà e gli inevitabili continui aggiustamenti, sembra dare buoni frutti e i ragazzi avanzano, giorno dopo giorno nella conquista della realizzazione di una vita a loro misura, scandita da tempi personalissimi e dettati dalle loro singole esigenze”.
Un progetto, però, che ha bisogno di tutti per continuare a crescere e diventare un punto di riferimento per tante famiglie. Tutti coloro che hanno visitato la casa, hanno maturato il desiderio di dare il proprio contributo per il futuro di questi ragazzi. E’ chiaro a tutti che questo è un cammino che non può avere momenti di arresto e necessita della partecipazione attiva di tutta la comunità soprattutto di coloro che vogliono donare il proprio tempo mettendo a disposizione le proprie capacità.

Sandra La Fico