Allevatori e agricoltori di Troina protestano per servizio veterinario

Troina. Questa mattina allevatori e agricoltori hanno manifestato pacificamente davanti il palazzo municipale, in piazza Conte Ruggero, per sollecitare la Regione Siciliana ad intervenire, con un certa urgenza, per alleviare lo stato di sofferenza in cui versa il comparto delle colture cerealicole dell’agricoltura e la zootecnia dell’Ennese. Sono stati ricevuti dal sindaco Salvatore Costantino e dall’assessore all’agricoltura Nicola Schillaci, che hanno manifestato attenzione alle difficoltà che sta attraversando questo settore dell’economia locale. Quattro giorni fa un’analoga manifestazione, per gli stessi motivi, hanno inscenato gli agricoltori e gli allevatori di Agira occupando pacificamente e simbolicamente l’aula consiliare del loro Comune. Ma sono gli allevatori a vivere una situazione di acuto disagio. Gli allevatori puntano il dito contro il servizio veterinario pubblico, lamentando la lentezza con la quale rilascia i certificati sanitari per il bestiame. Senza questi certificati, gli allevatori non possono spostare i loro armenti e le loro greggi. E’ chiaro che non possono neppure vendere i loro bovini ed ovini senza questi certificati. C’è l’impegno dell’Assessorato regionale alla salute a dare le risorse finanziarie al servizio veterinario dell’ASP di Enna per remunerare il loro straordinario dei veterinari. La Cia sospetta che l’Asp di Enna non abbia mandato all’Assessorato regionale alla salute il piano per il lavoro straordinario. Lunedì una delegazione incontrerà ad Enna il responsabile del servizio veterinario provinciale dell’Asp per trovare una rapida soluzione al problema che assilla gli allevatori. A sentire il suo presidente provinciale, che ieri era a Troina, la Cia non intende allentare la pressione sulle istituzioni: “La nostra protesta con le occupazioni dei Comuni dell’ennese proseguirà ad oltranza, fino a quando non verrà risolto il problema del blocco del bestiame. I redditi degli agricoltori, secondo l’Euroistat, hanno subito un calo del 3,3 % nel 2010. Negli ultimi 5 anni, la diminuzione è stata del 17%. Se non si arresta prima e si inverte subito dopo questa tendenza, il futuro per l’agricoltura e la zootecnia dell’Ennese non sarà per nulla allegro. Enna è una provincia che vanta un patrimonio zootecnico di tutto rispetto, ma una delle voci più consistenti delle importazioni è la carne. Sui banconi dei macellai sono le carni importate dalla Francia ad occupare maggiore spazio. Non è facile, per i nostri allevatori reggere alla concorrenza degli allevatori d’Oltralpe. Rischiano seriamente di soccombere.

Silvano Privitera