Un gesto solidale?
Una curiosità condivisa?
La dea è arrivata, è stato completato il montaggio dei tre pezzi principali del busto e poi degli acroliti: la testa, il braccio i piedi. Uno spettacolo unico ed emozionante a vederla, anche solo attraverso le fotografie e i filmati che la stampa ufficiale della Regione ci ha messo a disposizione. Ammirevole il fair play e la gentilezza di Jerry Podany, per il quale la partenza della Venere da Malibù “non ha creato amarezze “ e “la sala in cui è esposta la statua è magnifica, ha una giusta dimensione e proporzione e c’è spazio attorno per ammirare la Venere in tutta la sua bellezza. E anche il soffitto a volta offre il respiro adatto per godere di questo capolavoro”. Tangibile l’emozione e la determinazione di Caruso che abbandona il riserbo per prospettare progetti grandiosi per il Museo.
Comunque l’atmosfera di euforia e soddisfazione non è stata condivisa dai consiglieri d’opposizione, che paradossalmente sono la maggioranza, che dopo il consiglio comunale, convocato all’indomani del rientro, sono usciti con una comune nota di biasimo.
Si potrebbe forse obiettare che è l’invidia a farli parlare, e certo restare fuori da eventi di portata così epocale per la vita della nostra piccola comunità, come quelli che stiamo vivendo, è alquanto frustrante: ma c’è poco da invidiare gli amministratori, anzi niente!
Godiamoci comunque questo momento in cui si raccolgono i frutti che tante persone negli anni hanno seminato, godiamoci la gioia di avere ricongiunto al suo territorio e al suo contesto uno dei reperti più interessanti, più belli e a anche, in questo momento, il più famoso della Sicilia e dell’Italia intera. Il 10 maggio, a quanto pare, la potremo vedere tutti, e se, né tre anni, né sei mesi sono bastati per preparare e prepararsi a questo incontro, speriamo che con il solito spirito italico-emergenziale ci faremo bastare questa quarantina di giorni che ci restano. Auguri!
Franca Ciantia
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