Reparti di ostetricia di Leonforte e Piazza Armerina non più abilitati per i parti

Enna. E’ necessario che le gestanti del territorio provinciale abbiano come punti di riferimento per partorire gli ospedali di Enna e Nicosia in quanto sono gli unici ad essere abilitati e che sono nelle condizioni di poter offrire tutte le garanzie per poter partorire con una certa tranquillità”. E’ questo il messaggio che, ieri mattina, ha lanciato il dottor Nicola Baldari, direttore generale dell’Asp di Enna, presenti il direttore sanitario, dottoressa Giovanna Volo, ed il direttore di presidio dell’Umberto I, dottor Emanuele Cassarà. La vicenda della morte della puerpera di Leonforte, deceduta subito dopo avere dato alla luce con parto cesareo nel trasferimento a Palermo perché Leonforte non ha un reparto di rianimazione, ha sicuramente accelerato un processo organizzativo dell’Azienda sanitaria ennese, che prevedeva la esistenza nei due distretti sanitari (Enna-Piazza Armerina e Nicosia-Leonforte) di due reparti di ostetricia e ginecologia in base al numero di parti in un anno.
Enna con l’Umberto I è assestato intorno ai mille parti l’anno (868 nel 2010) e Nicosia intorno ai 250 parti l’anno, ma per Nicosia vale la sua situazione geografica particolare. Per quanto riguarda Leonforte, prima della sospensione dell’attività, era assestato sui 110 parti l’anno e Piazza Armerina sui 150, cifre quest’ultime insufficienti per poter tenere aperto il reparto di ostetricia.
In strutture così modeste, i dati in possesso dell’assessorato regionale alla Sanità dicono che il rischio di mortalità è doppio a livello materno e triplo a livello neonatale. “La gente deve convincersi – ha sostenuto il direttore Nicola Baldari – che la organizzazione di questi reparti è stata fatta per garantire la massima sicurezza a tutte le gestanti, le quali, in caso di bisogno devono recarsi subito o ad Enna oppure a Nicosia. Vero è che a Piazza Armerina è nato un bambino, Simone, nonostante la sospensione delle attività nel reparto, ma si è trattato di un parto naturale, mentre per altri due casi, che c’erano parecchie difficoltà, il trasferimento delle gestanti è stato fatto ad Enna, dove tutto è andato per il verso giusto.
Per quanto riguarda Nicosia stiamo provvedendo in tempi brevi a dotare l’ospedale di due posti letto in terapia intensiva post operatoria. A Leonforte e Nicosia ci sarà personale che assicurerà assistenza 24 ore su 24 per le gestanti, ma è preferibile che le stesse si rechino direttamente ad Enna e Nicosia. A questo proposito ho incontrato il primario del reparto di Ostetricia, dottor Coltillaro, per comunicare la volontà della direzione generale di creare due posti di terapia intensiva”.
Il dottor Baldari ha anche parlato di riorganizzazione del settore sanità in provincia di Enna con la creazione di una rete efficiente di sicurezza per dare tranquillità agli utenti; una riorganizzazione che sta avendo tre fasi, una completata il 31 dicembre scorso, la seconda fase scadrà a fine giugno di quest’anno e la terza fase il prossimo dicembre. Il direttore generale dell’Asp ennese ha voluto tranquillizzare tutti gli utenti, specie quelli di Leonforte e Piazza Armerina, dichiarando che non ci saranno riduzioni delle unità operative perché le stesse rimarranno, l’unica variazione riguarda il reparto di ostetricia dei piccoli ospedali e la decisione di sospensione delle attività riguarda tutte le regioni, nessuna esclusa. “Stiamo preparando il futuro della sanità in provincia di Enna, che sino ad ora si è trovata in una situazione difficile – ha concluso il dottor Nicola Baldari – Ma presso l’Umberto I di Enna si stanno completando tutte le operazioni per mettere in esercizio la nuova ala; la gara per gli arredi è stata fatta, mentre l’assessorato regionale alla sanità sta provvedendo per le nuove apparecchiature, a cominciare dalla risonanza magnetica, e nel contempo si sta cercando di qualificare il personale specializzato”.