“Il corpo delle donne” incontro-dibattito a Troina

Troina. Si è svolto sabato, dalle 18 alle 21, nell’aula magna dell’IISS Ettore Majorana l’incontro-dibattito sull’uso del corpo delle donne nella televisione organizzato dall’associazione culturale Antonio Gramsci. L’aula magna era piena di gente, circa 200 persone, venuta apposta anche da Sperlinga e Nicosia, per vedere il video documentario di Lorella Zanardo “Il corpo delle donne”, che Enrico Ghezzi ha definito un saggio visivo, e partecipare all’incontro-dibattito che ne è seguito. A modo di introduzione della manifestazione durata circa 3 ore sabato pomeriggio, Luigi Casabona ha letto l’articolo di Antonio Gramsci contro gli indifferenti perché, come ha spiegato Silvano Privitera, non si può restare indifferenti di fronte all’uso che televisione e pubblicità fanno del corpo delle donne, che è lesivo delle dignità delle donne e degli uomini rappresentati come dei sessuomani interessati alle donne solo come oggetto di un erotismo meccanico privo dia affettività. Rosalinda Patanè ha messo in guardia dagli effetti negativi che può avere sulla formazione delle nuove generazioni la televisione con i modelli di comportamento che propone. Maria Francesca Leanza ha parlato dell’uso improprio che la pubblicità fa del corpo della donna per reclamizzare prodotti con i quali il corpo della donna non ha alcuna relazione. Melina Impellizzeri ha segnalato la pericolosità, per le ragazze, del messaggio che passa in talune trasmissioni televisive: sei hai un bel corpo lo puoi utilizzare per guadagnare con facilità tanti soldi in poco tempo. Per Marinella Pacino, occorre far rivivere quello slancio delle donne degli anni ‘60 e ’70 per contrastare quest’uso mercificato del corpo delle donne. Secondo Nietta Bruno, si è affermata un cultura che ha rotto il patto tra la televisione e la donna vera. In tv appare il corpo mistificato della donna. Bisogna costruire una nuova cultura per creare una continuità tra quella generazione di donne che hanno conquistato i diritti civili negli anni ’70 con le giovani donne di oggi. Maria Assunta Spinelli ha detto che l’Italia di oggi è stata fatta dalla televisione. In tutti gli stari sociali, indipendentemente dal livello di istruzione, c’è una generalizzata assuefazione ai modelli culturali proposti dalla Tv alla quale si può rispondere aiutando la gente a vederla con occhi critici. Per Giulia Martorana, il problema è di natura culturale: attenzione a prendersela solo con la televisione, perché la famiglia e la scuola hanno delle responsabilità. Per Franco Amata, sono due i messaggi che la Tv pubblica e privata: il giovanilismo e la bellezza del corpo della donna, vista solo come corpo oggetto di desiderio maschile ignorando che nella donna c’è anche intelligenza, sensibilità e lavoro. Sono intervenuti al dibattito, che n’è seguito, anche Ugo Amata, secondo il quale il degrado è iniziato con la tv commerciale, Margherita Caniglia, che ha criticato severamente alcuni programmi televisivi tipo l’isola dei famosi, e Simone Amata, che ha giudicato di grande interesse la tematica della comunicazione trattata nell’incontro dibattito.