Lampedusa; Cisl: mobilitazione di sindacati, imprese, mondo politico, istituzioni siciliane
Enna-Cronaca - 29/03/2011
Una grande mobilitazione della Sicilia, per affermare un “duplice diritto: quello alla libera cittadinanza dei lampedusani e l’altro, a ricevere una civile~accoglienza nel segno della solidarietà, dei migranti in fuga da fame e guerre”. A proporla è la Cisl Sicilia, con una lettera aperta-appello che indica la strada di uno “schieramento unito e unitario dei siciliani, dal mondo del lavoro alle imprese alla politica alle istituzioni, “contro la superficialità, l’improvvisazione e la strumentalità di stampo ideologico del governo nazionale e contro l’insensibilità e la distrazione mostrate dall’Europa. Entrambi, colpevolmente assenti”. Oltretutto, rileva la Cisl, l’arrivo domani a Lampedusa delle sei navi inviate dal governo nazionale, è solo “una toppa tardiva che non chiude la falla”. La Sicilia, afferma il sindacato, non può pagare il prezzo della sua “centralità mediterranea, in realtà strategica per il paese”. Lampedusa è ridotta a un inferno, si legge nella nota firmata dal segretario Maurizio Bernava, mentre si chiude al traffico civile, l’aeroporto di Trapani-Birgi. Così una regione già martoriata e in difficoltà di sviluppo “è punita, nei fatti, in due aree d’eccellenza della sua economia turistica: condannata a un’arretratezza senza fine”. Per questo, “condividiamo l’invocazione a Napolitano del governatore Lombardo e sosteniamo – si legge – la protesta dei lampedusani per un verso, dei trapanesi per un altro”. Riguardo a Lampedusa, per settimane, sottolinea la Cisl, il governo nazionale si è mostrato “miope, per la presuntuosa e disumana visione del problema dei flussi migratori”. Questa situazione non può più essere tollerata. Per il sindacato occorrono “piani organizzati e immediati di intervento e cooperazione tra tutte le regioni italiane e con l’Europa. Per andare oltre l’emergenza e l’improvvisazione”. È per rivendicare queste scelte e, soprattutto, un nuovo approccio, che la Cisl lancia l’appello a una grande mobilitazione.