In primo luogo è scandaloso che un assessore regionale alla sanità declina l’invito fatto dal massimo rappresentante del governo italiano in provincia il prefetto non partecipando ad un tavolo tecnico chiesto dalla stessa prefettura per parlare delle vicende attorno alla chiusura del punto nascite della città dei mosiaici.
In secondo luogo è scandaloso che i tre deputati dell’ennese hanno fatto passerella nel corteo di protesta a Piazza Armerina e poi non hanno raccolto neanche l’ultimo invito del consiglio comunale di Piazza ad essere presenti in prefettura per far sentire la loro voce.
In terzo luogo forse sarebbe stato opportuno che il primo cittadino avrebbe abbandonato il tavolo tecnico all’ennesimo rifiuto di revocare il provvedimento di chiusura del punto nascite. Revoca chiesta dalla conferenza dei sindaci, convocata su richiesta del sindaco Nigrelli, chiesta da cinquemila persone, che lo scorso venerdì, hanno sfilato per le vie della città.
In quarto luogo bisognerebbe capire perché i sindaci della parte sud della provincia: Barrafranca, Valguarnera e Pietraperzia non erano presenti alla conferenza dei sindaci. Comune che per primi avrebbero dovuto esternare, più degli altri, il loro disappunto per chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia essendo parte del bacino che abbraccia l’ospedale Chiello.
Ora si chiede ai piazzesi di recarsi in massa a Leonforte, lunedì prossimo, perchè per quel giorno è prevista la commissione regionale sanità e l’arrivo dell’assessore regionale alla sanità Russo. Non riusciamo a capire le ragioni perchè Russo dovrebbe recarsi a Leonforte dopo aver declinato l’invito del prefetto di recarsi a Enna. Se ciò dovesse accadere credo che l’assessore offenderebbe Piazza Armerina, la sua storia e la dignità dei suoi cittadini. Intanto ci viene detto che la protesta continuerà e i comitati di quartiere, pare, che si siano già messi al lavoro per preparare una proposta unitaria. Attorno l’ospedale si sta giocando una partita importante che potrebbe cambiare le sorti politiche di questa città.
Guglielmo Bongiovanni