Agira. Al via i lavori strada tra via Palazzo e quartiere Santa Maria

Agira. Sono stati recentemente appaltati e saranno consegnati a breve i lavori di costruzione di una strada pedonale di collegamento tra la via Palazzo e il quartiere di Santa Maria. L’importo totale dei lavori, che saranno eseguiti da una ditta di Leonforte, ammonta a circa 128mila euro.
L’ufficio tecnico comunale ricevette l’incarico per la realizzazione del progetto esecutivo nel lontano 1997 all’epoca della prima amministrazione del sindaco Gaetano Giunta per un importo totale dei lavori stimato in 248 milioni di lire. Poi il progetto venne messo da parte e solo nel novembre del 2008 (all’epoca della terza sindacatura Giunta) venne conferito l’incarico di redazione del progetto al geometra Salvatore Caramanna. Naturalmente nel frattempo l’aumento dei prezzi ha comportato delle rinunce quindi non si potranno realizzare la rete di canalizzazione delle acque, la rete idrica e la collocazione dei corpi illuminanti. Verrà però predisposto l’impianto di illuminazione per evitare un successivo sradicamento delle sovrastrutture.
La strada sarà lunga circa 336 metri e verrà realizzata in un percorso catastale già di proprietà comunale caratterizzato da un dislivello di circa 200 metri.
Attualmente si tratta solo di un sentiero in terra battuta in mezzo alla vegetazione che collega l’inizio della via Palazzo (uscita del paese verso Regalbuto) alla via Diodorea in prossimità della Torre di san Nicola. Grazie all’intervento verrà realizzata una stradella in battuto cementizio dello spessore di circa 10 cm con una superficie complessiva da pavimentare di 855,50 metri quadrati. Verranno realizzati dei parapetti di protezione in muratura con pietrame locale a monte dell’arteria mentre a valle del tracciato è prevista la collocazione di alcuni gabbioni metallici riempiti di pietrame.
E’ un’arteria che può servire a snellire il traffico veicolare e favorire i percorsi turistici verso gli antichi quartieri di Santa Maria e SS. Salvatore potendo anche fungere da via di esodo in caso di manifestazioni culturali e soprattutto via di fuga in caso di calamità naturali.

Luca Capuano