Piazza Armerina. Parrocchia SS. Crocifisso iniziati i riti della Settimana Santa

Piazza Armerina. Sono iniziati ieri nella parrocchia del Santissimo Crocifisso gli esercizi spirituali in vista della Settimana Santa che ci porterà alla Pasqua. Padre Mirko è il parroco che guiderà la comunità di fedeli nel percorso di preghiere e penitenze. “La Comunità del Santissimo Crocifisso è impegnata, dal mercoledì delle Ceneri, a far rivivere la tradizione secolare del cammino quaresimale con Via Crucis meditata ed un Lamento per ogni stazione” ci spiega il diacono della chiesa Mario Zuccarello. I tre giorni di meditazioni guidate dal sacerdote polacco, si completeranno venerdì 15 aprile con la Via Crucis cittadina che inizierà dalla Chiesa del Santissimo Crocifisso e si concluderà al Calvario, al Piano S. Ippolito.
“In un tempo difficile come il nostro – dice il diacono Zuccarello – in preda a tante crisi, rivolgere lo sguardo a Cristo rimane la sola speranza per un domani migliore. Le catechesi che don Mirko fa vivere sono fondate sulla lunga esperienza internazionale ricche di profonda spiritualità. Il mondo ha bisogno di un richiamo forte al valore della quaresima”. Tre sono le realtà che dominano il cammino quaresimale, come ci spiega il Diacono, Mario Zuccarello, che nei giorni scorsi a presentato alla Città un volume dal titolo “La Chiesa Collegiata SS. Crocifisso-Piazza Armerina. Storia, segni, tradizione e devozione”.
“La prima dimensione è la Croce! La Croce, abbracciata da Cristo, è altare dove Lui si offre e offre se stesso al Padre per la salvezza dell’uomo. La Croce diventa il cuore e il centro della nostra vita cristiana. Essa è il segno del nostro morire per vivere. C’è lo insegna Gesù: “Se il grano di frumento cadendo a terra non muore, resta solo. Se muore rinasce moltiplicato”. In questo insegnamento c’è la grande legge del cammino quaresimale. Bisogna morire per vivere, cioè, la vita nasce e sboccia dove c’è la morte. Bisogna morire all’egoismo, alla superbia, al proprio “io”, a tutto ciò che non piace a Cristo, a tutto ciò che c’è di mondano dentro e fuori di noi: La concupiscenza della carne, degli occhi, della vita”.
“La seconda dimensione – spiega il diacono Mario Zuccarello – è la Penitenza! Ossia, l’esigenza di una continua conversione, di una costante verifica evangelica da fare con forza e costanza. Penitenza, significa, mutamento totale, rinnovamento intimo del cuore, del sentire, del giudicare, del vivere. Dobbiamo prendere coscienza che la Quaresima è tempo di conversione. Purtroppo per troppo tempo abbiamo accantonato il valore della Quaresima come tempo e ambiente di conversione. La nostra attuale pratica quaresimale non presenta molti stimoli alla conversione. Se vogliamo essere autentici “cristiani” dobbiamo svegliare in noi e alimentare di continuo la conversione al Vangelo della passione di Gesù. La Quaresima deve divenire tempo favorevole, occasione per riscoprire che la Pasqua si celebra dove c’è un cuore pentito e rinnovato, libero e convertito”.
“La terza dimensione – conclude il diacono Mario Zuccarello – e la vocazione Battesimale! Oggi, anche tra noi cosiddetti “cristiani praticanti”, c’è una grave ignoranza religiosa sul battesimo. Riscoprire il battesimo, deve diventare la preoccupazione più impegnativa sempre, ma specialmente nella Quaresima è speranza della gloria futura perciò deve orientare la vita nostra verso il ritorno glorioso del Signore”.

Guglielmo Bongiovanni

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