Momento difficile per la gestione dei rifiuti in tutta la provincia di Enna

Enna. “Giovedì prossimo incontreremo i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per discutere su questo problema difficile del contratto da applicare ai lavoratori e che i sindaci vorrebbero che sia uguale a quello degli enti locali. Vedremo da questo incontro cosa uscirà fuori e se vi sono margini di soluzione del problema, anche se lo ritengo molto difficile”. Così il presidente della commissione di liquidazione dell’Ato Rifiuti, ingegnere Giuseppe Margiotta, riferendosi all’ultimatum dato dai sindaci ai tre componenti la commissione, un ultimatum che dovrebbe prevedere l’applicazione del contratto degli enti locali ad amministrativi e lavoratori ecologici, con una diminuzione della spessa sostanziale in quanto l’obiettivo primario dei sindaci è quello di portare il costo complessivo del servizio ai famosi 19 milioni e mezzo, che è la sommatoria dei piani economici comunali, mentre un piano industriale elaborato dalla commissione di liquidazione arriva a circa 23 milioni di euro, tenuto conto che ci sono ben sei milioni e mezzo di euro da pagare alla Regione Siciliana per l’abbancamento dei rifiuti presso la discarica di Cozzo Vuturo. Questa differenza sostanziale ha di fatto posto una contro l’altra la commissione di liquidazione e l’assemblea dei sindaci, differenza che non ha trovato margini di miglioramento e che potrebbe portare, subito dopo l’incontro tra la commissione e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, alla dimissione dei tre componenti in quanto è praticamente difficile trovare una soluzione condivisibile, con possibilità che tra qualche giorno possa veni r fuori la protesta dei lavoratori, che continuano a vivere una vita difficile e che continuano ad avere pagate le spettanze dovute con grandi ritardi. Allo stato attuale il servizio di raccolta dei rifiuti da lunedì 31 gennaio viene svolto direttamente dalla Società d’Ambito con propri beni, mezzi e attrezzature; si è trattato di un passaggio di gestione avvenuto senza soluzione di continuità, mantenendo la stessa organizzazione tecnico-operativa del servizio svolto in precedenza, utilizzando, per lo svolgimento, il medesimo personale impiegato dal precedente Gestore, attraverso l’istituto del comando inizialmente per la durata di un mese, quindi ci sono state delle proroga che lo hanno portato sino al 30 aprile, in ragione della necessità prima di tutto di acquisire piena conoscenza del sistema organizzativo, quindi di avere piena contezza delle economie di gestione attivabili, delle risorse finanziarie effettivamente necessarie e di quelle disponibili; è stato anche elaborato un Piano Tecnico-Economico di gestione per l’intero Ambito, tenendo conto delle esigenze di servizio e della nuova condizione organizzativa acquisita, ma sino a questo momento è stato difficile trovare una soluzione che sia condivisa dalle due parti, ed ancora, nonostante le promesse, non si è attivata la raccolta differenziata che potrebbe portare ad uno sgravio economico. L’ultimatum posto dalla maggioranza dei sindaci e la riunione con i rappresentanti sindacali per discutere sulla possibilità di cambiare il contratto, cosa che appare difficile, sono situazione non facili da risolvere e che prevedono momento difficili per il servizio.