Enna Calcio: L’Eccellenza è tua. Le dediche dei giocatori

È stato un finale di stagione da incorniciare per l’Enna che, dopo tante delusioni e strisce negative, è uscita fuori nel momento più importante trovando una salvezza meritata. La gara contro il Santa Croce, non è stata giocata granchè bene, forse per l’alta posta in palio, ma è stata vinta col carattere. La squadra non ha mai mollato ed è difficile trovare il migliore. Tutti hanno raggiunto la lode, titolari, ma anche i panchinari hanno dato un importante contributo.

In questa stagione l’Enna ha cambiato tre allenatori, Greco, Cannistraro ed infine Guido De Maria chiamato a furor di popolo. Il tecnico messinese ha guidato la squadra per cinque partite più quella dei play out. Già al suo esordio contro il Trecastagni ci fu un primo segnale perchè quella squadra che arrivava da uno 0-5 casalingo contro l’Adrano, si conquistò un punto pareggiando 0-0. Ne seguirono le sconfitte con Santa Croce e Ragusa, ma la vera svolta è stata il 3 aprile in casa della Spadaforese. In quel match l’Enna arrivò con il peso del penultimo posto che poteva voler dire retrocessione diretta.
Tutti davano l’Enna per spacciata considerando che in quel di Spadafora solo in pochi hanno fatto punti. Ed invece l’Enna vinse 1-0 con gol di Bertuccio su rigore. Ma le coronarie dei tifosi furono messe a dura prova dal rigore concesso alla Spadaforese, ma che l’ottimo portiere Paolo Saia neutralizzò. Proprio il portiere, giunto nel mercato di riparazione, è stato spesso decisivo con le sue parate e, anche a Santa Croce, ha dimostrato tutto il suo valore semmai ce ne fosse stato di bisogno.
L’ultima giornata contro l’Acicatena, per certi versi, era scontata perchè il grosso era stato fatto a Spadafora anche se nei minuti finali di quel 4-3 i tifosi ennesi hanno sofferto parecchio nel vedere il ritorno dell’Acicatena poi domato con la rete di Costa. L’ultimo atto contro il Santa Croce, che tutti ricorderanno ancora per qualche anno, è la normale conclusione di una stagione che non poteva chiudersi con la retrocessione dell’Enna, squadra spesso bistrattata e alle prese con tanti problemi che mai più dovranno rivedersi in futuro.

LE INTERVISTE.
Come in tutte le favole, anche questa non poteva non avere il lieto fine. E l’Enna il finale l’ha scritto così come voleva, con la salvezza in Eccellenza dopo aver battuto il Santa Croce ai rigori. La gioia dei tifosi è scoppiata dopo 120′ e i rigori, così come la felicità della squadra. Tante le dediche di questa impresa. Il primo è mister Guido De Maria che dedica la salvezza “ai miei due angeli, le mie nipotine”. Dedica speciale anche per il portiere Paolo Saia: “A mia mamma che è scomparsa da qualche mese. Ho chiesto aiuto a lei nell’ultimo rigore”. Parole da pelle d’oca per questo giocatore che si è dimostrato d’essere un grande uomo. Nicola Cosimano, invece, la sua dedica l’ha fatta “alla mia famiglia, ai tifosi, ma soprattutto a Giovanni Martello”, l’esperto direttore sportivo ex Akragas ed ex Enna che non si è voluto perdere il grande appuntamento ed ha sostenuto a gran voce la squadra dalla tribuna.

A fine gara per poco non sono scese le lacrime a mister De Maria che, così come promesso, ieri ha fatto il viaggio a piedi a San Filippo fino ad Aidone: “Enna è speciale, non ho parole per esprimere quanta gioia ho dentro”. E di De Maria ha parlato il vice presidente Antonino Spallino: “Possiamo parlare di Enna come la sua piazza ideale” e poi lo incorona: “Sarà uno dei primi tasselli per il futuro”.

Ma su questo tema Spallino ha aggiunto: “C’è la nostra volontà di andare avanti, ma ci sono tante cose da chiarire. Serve il supporto delle istituzioni e degli imprenditori locali per allargare la società” dice Spallino che sulla salvezza rivela: “Ad un certo punto anche io ho avuto paura. Ma la vittoria a Spadafora ha dato la svolta”.

Ne è convinto pure Totò Bertuccio: “Ci ha fatto credere alla salvezza. Ci abbiamo sempre creduto e non ci siamo abbattuti” dice Bertuccio che incorona i tifosi: “Sembrava di giocare in casa. Il loro tifo ha sopperito al nostro uomo in meno in campo”.

Non trova le parole l’attaccante Alessandro che ha giocato nonostante fatto male: “Grazie alla nostra unione siamo arrivati al traguardo”. Il preparatore dei portieri Leo Pellegrino ha dedicato la salvezza “a chi diceva che eravamo mercenari”.

Cosimano ha invece parlato di un anno “con tanti problemi e avversità. Ma si è visto che abbiamo tirato fuori l’orgoglio ennesi. Grazie ai tifosi che hanno l’Enna nel cuore”.

Parole d’elogio per i tifosi arrivano anche da Stefano Patelmo autore di una prova maiuscola: “Provo una sensazione bellissima, grazie ai tifosi e alla città”.

Ed infine il giaguaro Paolo Saia: “Ho fatto parate eccezionali, la mia è stata una prestazione buona ed era giusto che finisse così”.