Piazza Armerina: In memoria di un glorioso ospedale

Sull’ospedale Chiello di Piazza Armerina, ultimamente balzato alla cronaca per la chiusura del reparto di ostetricia e ginecologia, a fiume gli interventi, di politici, manifestazioni istituzionali, e la gente comune subisce le altrui decisioni supportate da innumerevoli giustificazioni. C’è anche chi come in questo caso si sbizzarrisce con una poesia, che la dice abbastanza lunga:

Il Chiello
Il vispo Baldàri
avea tra la fretta
e i cavoli amari
giocato d’accetta
e tutto giulivo
colpendolo a vivo
gridava al disuso:
L’ho chiuso! L’ho chiuso!
A lui supplicando
il Chiello gridò:
“Ospedalizzando
che male ti fo?
Tu sì che fai male
negando il natale
a chi si produce
venendo alla luce.
Deh, aprimi! Anch’io
son figlio di Dio”.
La primula Russo
dell’assessorato,
che di quel discusso
s’è sempre negato
intanto prepara
la pillola amara
degli appuntamenti
ormai centoventi
giammentre alla giunta
il sindaco in testa
e in testa l’Assunta
chè Piazza s’è desta
accanto al cartiglio
del capo consiglio
che ancora non c’è,
chissammai perché,
gridava contuso
L’ha chiuso! L’ha chiuso!
E insorge la piazza
delusa e tradita
e mentre si incazza
dischiude le dita
coll’indice teso
e il mignolo pure
a simbolo offeso
d’arcane paure
di sconci attributi:
Cornuti! Cornuti!
Progetti mancati?
Esigue vedute?
Politici armati
su pagine mute
di sbagli e di rese?
Pesante, il cotogno
che spegne al paese
gli avanzi di un sogno.
Pesante, il disegno.
Ma è quello, l’impegno.
Confuso, contrito
Baldàri arrossì
disfecene il sito
e il Chiello…morì.


Morale:
Scongiurate pure, che io ho già fatto.
Ma se è chiaro che a cambiare il finale di una poesia ci vuole poco
è altrettanto chiaro che quel cambio non servirà a nulla, se l’impegno
dell’intero paese e di tutto il circondario pensasse di disimpegnarsi.
E se anche la chiesa ci incoraggia con il suo “aiutati, che Dio ti aiuta”
ecco che la morale che ne deriva non potrà che essere: jutàmuni!!!

Giovanni Piazza